Come tempestivamente riportato da Silendo, l’EIA statunitense ha pubblicato le stime relative alla produzione di petrolio e gas naturale per il 2013. Impressionante la prestazione degli Stati Uniti, che diventano il primo produttore mondiale di idrocarburi.
La crescita della produzione statunitense, grazie soprattutto al non convenzionale e all’attività dei piccoli operatori, è notevole.
Il dato deve tuttavia essere letto alla luce anche dei consumi interni e quindi della posizione dei singoli Paesi rispetto ai mercati internazionali.
Nonostante la crescita della produzione interna, gli Stati Uniti restano un importatore netto. L’impatto della crescita è dunque meno destabilizzante per i mercati internazionali, soprattutto se letto in combinazione con il dato relativo alla Cina, che mostra come il Paese stia affrontando un rapido peggioramento del saldo netto. La minore domanda di importazione statunitense è di fatto compensata dall’aumento delle importazioni cinesi.
In conclusione, l’aumento di produzione statunitense rappresenta un’ottima notizia per l’economia americana e i primati mondiali rappresentano un’occasione per titoli accattivanti, però l’effetto complessivo sui mercati energetici globali è rilevante ma non rivoluzionario.
PS: Qui il file excel coi dati.