La bancadati di Eurostat ha pubblicato i dati relativi al prezzo del gas in Europa nel primo semestre 2012.
Sostanzialmente confermato il quadro d’insieme del semestre precedente, con il gas italiano più caro della media per i clienti residenziali (classe D2, tra 500 e 5.000 mc all’anno), soprattutto a causa dell’alta pressione fiscale: 34%, contro una media UE del 22% (tabella nrg_pc_202).
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Pressione fiscale sui clienti residenziali (D2) – primo semestre 2012 – fonte: elaborazione su Eurostat nrg_pc_202
Prezzi sotto la media europea invece per i clienti industiali (classe I3, tra 2,5 e 25 milioni di mc all’anno) grazie a una pressione fiscale deciasamente sotto la media europea: 11 contro 21% (tabella nrg_pc_203).
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Pressione fiscale sui clienti industriali (I3) – primo semestre 2012 – fonte: elaborazione su Eurostat nrg_pc_203
Il vantaggio fiscale per le aziende è sicuramente condivisibile, perché tiene conto delle esternalità positive create dall’attività industriale (e rappresenta un raro esempio di politica industriale).
Resta invece decisamente vessatorio il livello di pressione fiscale per i clienti residenziali, soprattutto se si considera che (a parte i casi estremi dei Paesi nordici), gli unici Paesi con livelli di pressione fiscale superiore al nostro sono Romania e Paesi Bassi, che però essendo Paesi produttori hanno un costo della materia prima molto inferiore e quindi anche prezzi finali inferiori, nonostante la più alta pressione fiscale.