Segnalo un puntuale ISPI Commentary di Matteo Villa dal titolo Che fine ha fatto la sicurezza energetica.
Il contributo, nel mettere in evidenza la ciclicità del tema nel dibattito pubblico nazionale, ricostruisce brevemente lo stato dei nuovi progetti infrastrutturali per l’importazione di gas nel nostro Paese. Particolarmente condivisibile il non comune richiamo al fatto che la sicurezza energetica sia un costante compromesso tra interesse nazionale e fattibilità economica.
Non mi trovo invece d’accordo con la valutazione del peso dei contratti di lungo periodo Eni-Gazprom sui rapporti Italia-Russia: rotto il monopolio di Eni sul mercato italiano, non è più possibile scaricare il costo dell’approvvigionamento internazionale sul consumatore interno. Proprio per questo Gazprom è costretta a continue concessioni a Eni (analogamente a quanto accade con gli altri grandi operatori europei), denunciando una posizione di relativa debolezza.