Segnalo una mia intervista pubblicata oggi su AgiEnergia.it, sul tema dei possibili (scarsi) effetti sui mercati europei dell’indipendenza energetica statunitense nel settore del gas naturale.
A complemento quantitativo del discorso, sottolineo che in seguito alla diffusione della produzione non convenzionale, le mancate importazioni di GNL negli Stati Uniti sono nell’ordine di una decina di miliardi di metri cubi annui.
Per quanto riguarda il potenziale di esportazione verso l’Europa, difficilmente si andrà molto oltre (l’unico accordo per il momento è quello di Centrica per il mercato britannico, per 2,5 miliardi di metri cubi all’anno dal 2018).
Volumi rilevanti, certo, ma molto lontani dagli oltre 100 miliardi di metri cubi annui esportati in UE da Gazprom e dai circa 100 esportati dalla Norvegia, ma inferiori anche alle esportazioni di Sonatrach e del Qatar (oltre 40).