Nei giorni scorsi il Consiglio dei Ministri ha approvato un importante decreto in cui spiccano una serie di interventi sulla bolletta elettrica. In particolare, è prevista una progressiva rimodulazione del valore del sussidio alle fonti rinnovabili e assimilate (Cip 6), nonché il blocco di un aumento del sussidio all’energia elettrica prodotta da impianti a biocombustibili liquidi.
In totale queste norme dovrebbero evitare un aumento/ridurre la bolletta elettrica per circa 500 milioni di euro. Si tratta di un risparmio importante, che però potrebbe essere totalmente annullato, qualora il Governo adottasse una misura di cui si discute da qualche tempo e che prevede uno sgravio pari a circa 600 milioni di euro a beneficio delle grandi imprese energivore. Uno sgravio, chiaramente, che dovrebbe essere coperto dagli altri consumatori di elettricità, famiglie e piccole imprese in primis.
C’è da augurarsi che il ministro Zanonato, coerentemente con la sua promessa di eliminare rendite e oneri impropri dalla bolletta, decida di rinunciare a questa nuova misura, che genererebbe un aumento delle bollette delle famiglie di circa 10-20 euro all’anno, e che renderebbe ancor più una chimera il parlare di concorrenza e libertà nel mercato dell’energia elettrica.
Se il prezzo finale dell’energia elettrica è per oltre la metà vincolato dagli oneri generali di sistema e dalla fiscalità, che concorrenza di prezzo potrà mai esserci?
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Come se fosse Zanonato a decidere… 😉