Lamentarsi dei giornalisti italiani è una pratica diffusa e non sempre motivata. Ci sono però dei casi in cui la professione è svolta con tanta superficialità da diventare malainformazione (tanto più grave quando è fatta dal servizio pubblico).
Un esempio? TG2, 30 maggio 2013, edizione delle 20:30: Energia, da dove arriva quella che consumiamo.
Servizio breve, ma intenso. Comiciamo bene, scoprendo che i consumi energetici nazionali sono in continuo aumento [dato reale: in calo costante dal 2010]: crisi? Quale crisi? Ma fin qui, dettagli.
L’autore passa poi a snocciolare dati con voce suadente: e che dati! Scopriamo così che l’Italia è dipendente dalle importazioni di petrolio per meno del 50% [dato reale 2012: 92%]: Basilicata o Texas?
E il gas? Non è da meno: la dipendenza negli anni Novanta sarebbe stata del 21% [dato reale: 40% circa], per arrivare oggi al 40% [dato reale 2012: 90%]. Nemmeno annettendo la Libia…
E poi? Arriva il momento dei consumi finali… 47% per il “calore di casa e ambiente” [dato reale “usi civili”: 36%] (Siberia?), il 36% per la fantastica categoria “usi quotidiani e industriali” [mi arrendo, non riesco a escogitare un dato di paragone; comunque, l’industria fa il 24%], per poi chiudere con un bel 17% per trasporti (tutti in bici?) [dato reale: 30%].
Si prosegue con le rinnovabili: si parla di una crescita dal 6,8% del 2008 [dato reale: 8,9%] al 17% al 2020, omettendo però di dire che nel 2012 siamo arrivati già al 15%. Vabbeh.
Ma la perla arriva in chiusura: le bollette energetiche sono tra le più care in Europa? La soluzione è semplice: usare lampadine a minore consumo e, soprattutto, consumare meno acqua. Se lo dice lui…