Come abbiamo già detto, la sicurezza energetica è fatta – anche – di relazioni bilaterali coi Paesi produttori e di un allargamento della cooperazione economica che stabilizzi i rapporti e vada a beneficio di tutti, compresa l’industria nazionale.
Un buon segnale arriva in questo senso dall’Algeria, uno dei nostri due grandi fornitori di gas. Il Paese è anche un ottimo cliente della cantieristica militare italiana, anche se l’incapacità dei decisori politici di tutelare l’interesse nazionale è costata parecchio l’anno scorso, quando Thyssen Krupp ha scippato una commessa da 2,2 miliardi a Fincantieri).
Adesso sembrano invece esserci di nuovo buone notizie. Secondo quanto riportato dalla RID di luglio, Orizzonte Sistemi Navali (51% Fincantieri, 49% Finmeccanica) avrebbe chiuso un nuovo contratto per la vendita di un cacciamine alla Marina algerina.
OSN è inoltre già impegnata nella realizzazione di una unità anfibia per l’Algeria (progetto BDSL), commessa per la quale è stato fondamentale il sostegno della Marina Militare (che ha in carico parte della formazione del personale algerino).
La ripresa passa anche per le esportazioni ad alta tecnologia: tocca al governo far valere i rapporti con i nostri partners commerciali, soprattutto quelli in campo energetico. A vantaggio dell’industria nazionale e della stabilità dei rapporti bilaterali.
Finalmente qualche notizia positiva per le nostre industrie migliori, speriamo diventi un tendenza generale e non sia un evento isolato.
Speriamo. I segnali che arrivano sono misti: la maggiore chiusura del procurement russo non ci aiuta, così come alcune vicende giudiziarie (Battisti, i marò rapiti) rallentano la nostra penetrazione sui grandi mercati in crescita. Restano però tanti opportunità che l’industria sta cogliendo: diciamo che con un esecutivo e un Mae più all’altezzza delle sfide aperte andrebbe meglio… 🙂