Ieri questo blog è stato infettato da malware. Ora il sistema è stato ripristinato, ma l’occasione è utile per richiamare l’attenzione sulla vulnerabilità indotta dalla dipendenza dai sistemi digitali. La dimensione informatica è un elemento sempre più importante per la sicurezza energetica.
Se invece del blog a saltare fossero stati i sistemi di controllo di Terna o Snam, le conseguenze sarebbero state decisamente rilevanti. Banale? Certo, ma giova tenerlo a mente. Anche perché gli attacchi noti (sottolineo, noti) a infrastrutture energetiche si moltiplicano. Tra le vittime dell’anno scorso, due big: Saudi Aramco e la qatarina RasGas.
Anche gli Stati Uniti sono nel centro del mirino, con 198 attacchi riportati da infrastrutture energetiche, soprattutto alla rete elettrica e alle centrali nucleari. A giugno l’allarme è stato lanciato direttamente dal capo dell’NSA, che si è spinto fino a dare voto 3 su 10 al livello di preparazione delle infrastrutture critiche statunitensi a fronteggiare un attacco informatico grave.
Non ci sono dubbi sul fatto che i nostri servizi siano già da tempo impegnati su questo fronte: sarebbe il caso però che la cosa giungesse anche tra le priorità dell’azione di Governo (ogni riferimento all’agenda digitale è puramente voluto).
e di questo abbiamo parlato oggi, quando Eni ha aperto un Green Data Center. Non solo di efficenza energetica (sembra tenere primato del mondo, battendo persino Google), ma anche di sicurezza dati.
Verissimo! Qui la notizia.