In attesa che le elezioni di maggio diano nuovo slancio alle iniziative europee, si discute dei nuovi obiettivi al 2030 proposti in tema di energia e clima: 40% di riduzione delle emissioni di CO2 rispetto ai livelli del 1990 e 27% di quota delle rinnovabili.
Visti però i costi dei sussidi alle rinnovabili imposti in giro per l’Europa, urge una riflessione sugli strumenti e su cosa stiamo facendo: oggi infatti superiamo i 30 miliardi di euro all’anno, sommando solo Germania, Italia e Spagna. Mentre le utilities di mezza europa annaspano.
Già, ma cosa stiamo facendo? Tutto parte dal cambiamento climantico e dal nesso causale tra le emissioni di CO2 originate dall’uomo e il riscaldamento globale. Lasciamo da parte i dubbi in merito al nesso, lasciamo da parte il fatto che da più parti si inizi a pensare che forse il problema non sia poi così grave, lasciamo da parte il fatto che tanto ridurre le emissioni unilateralmente avrebbe un impatto marginale (1, 2).
I Paesi europei si sono posti come obiettivo di ridurre le emissioni e plausibilmente continueranno anche in futuro. Però, l’obiettivo delle rinnovabili è stato introdotto come obiettivo strumentale: le rinnovabili al posto delle fossili riducono le emissioni (nessuno parli di filiera, visto che siamo un’economia aperta e buona parte dei produttori non sono europei; e poi, al massimo si investe in ricerca, no?).
Ma imponendo le quote di rinnovabili si penalizza l’altra via: essere più efficienti, sia per quanto riguarda i consumi finali di energia, sia per quanto riguarda le emissioni associate a quei consumi. Sarebbe anche una scelta economicamente più efficiente.
La soluzione esiste: porre per il 2030 un solo obiettivo vincolante per legge, la riduzione delle emissioni (che è quello che conta). Saranno poi i milioni di individui che compongono il mercato a scelgliere la soluzione migliore, tra le varie forme di efficienza e le varie tecnologie rinnovabili. Bene per il clima, bene per i consumatori.
Se poi qualcuno vuole farsi la propria Energiewende, liberissmo.
A sostenerlo ufficialmente è anche il MiSE. 🙂
De Vincenti (Mise), al 2030 un solo obiettivo sulle emissioni, Staffetta Quotidiana, 4 giugno 2014.
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