Segnalo un’analisi dell’ipotesi di ri-orientamento verso Oriente (appunto…) delle priorità d’azione russe, dal titolo Mosca guarda sempre più a Est.
Interessante la ricostruzione dell’azione del governo russo nei diversi campi, a cominciare naturalmente da quello energetico. Nel lungo periodo, la partita per consolidare la posizione della Russia come attore di un sistema multipolare si gioca indubitabilmente sui suoi confini orientali.
In primo luogo perché da quel lato si trovano le risorse ancora da sfruttare. Inoltre, e soprattutto, perché da quel lato si trova l’attore emergente da contenere a livello globale, la Cina. A Occidente invece si trova solo un’Europa in declino che strutturalmente non costituisce una minaccia per la Russia.
Segnalo (d’ufficio) un paio di imprecisioni: le importazioni di gas dell’Ue dalla Russia non sono state di 167,1 Gmc, ma tra i 125 e i 130 Gmc (forse l’autore ha fatto confusione tra il dato sull’Europa e quello sull’UE). Inoltre, le importazioni europee di GNL non crescono affatto, ma continuano a contrarsi.
L’analisi è parte di un’iniziativa ancor più interessante promossa dal Centro Einaudi e chiamata Quadrante futuro (consiglio davvero una sbirciatina al sito).