Ieri abbiamo accennato al fatto che bisogna essere cauti sulle conseguenze di lungo periodo della rivoluzione nord-americana del non convenzionale.
Un’altra rivoluzione è però in corso nel mondo degli idrocarburi: quella del gas naturale liquefatto (GNL).
Negli ultimi anni sono stati infatti scoperte numerose aree assai ricche di gas, che però sono alquanto isolate o comunque lontane dai maggiori centri di consumo o si trovano in contesti geopolitici difficili (Mozambico, Australia, Siberia Occidentale, Artico, Golfo di Guinea, Bacino del Levante, ecc…). Uno dei modi più efficienti e flessibili di sfruttare quelle risorse è senza dubbio il GNL. Come abbiamo osservato altre volte, la liquefazione permette di caricare abbondanti quantità di gas su navi speciali, che poi possono percorrere in economia lunghe distanze e portare il gas direttamente in prossimità delle aree di maggior consumo, per di più rispondendo in modo agile a significative variazioni del prezzo della commodity nei diversi mercati regionali.
Senza dilungarmi oltre, vi rimando a un bell’articolo dell’Economist, apparso questa settimana, che brillantemente presenta lo stato di questo mercato globale in fieri.
Pingback:Obama rilancia l’obiettivo della decarbonizzazione: ci riuscirà? - Sicurezza Energetica