«Sugli investimenti stranieri in generale, invece, il nodo a mio parere è un altro. O noi siamo fiduciosi di far rispettare le leggi italiane in Italia o avremo sempre paura degli investimenti, da qualunque parte provengano. Dobbiamo essere capaci noi di regolare il mercato, è questa la nostra sfida. I soldi americani valgono quanto quelli cinesi e una volta immessi nel mercato europeo sono soggetti alle nostre leggi. Dunque il problema non è il rapporto con la Cina, ma la propria capacità di autogoverno. L’esempio di Paesi come il Regno Unito, polo di attrazione di investimenti da tutto il mondo, lo dimostra».
Il resto della mia intervista su Formiche, realizzata da Michele Pierri, la trovate qui: Soluzione Cassa depositi e prestiti per Saipem? A scanso di equivoci, non ho cambiato idea sulle privatizzazioni: dico solo che tra Eni e Saipem, per fare politica industriale ha più senso mantenere in CDP la seconda.