L’importanza dei sistemi informatici per la sicurezza energetica passa anche per una dimensione poco nota ma fondamentale: la simulazione del funzionamento della rete elettrica, per valutarne capacità, vulnerabilità e resilienza.
Le reti elettriche sono sempre più complesse e con dinamiche sempre più difficili da prevedere in anticipo. Le rinnovabili intermittenti aumenteranno infatti il proprio peso, rendendo più instabile l’offerta.
Allo stesso tempo, la domanda sarà sempre meno controllabile, anche a causa della frammentazione dei mercati e del minor peso dei grandi consumatori. Inoltre la crescente difficoltà nel costruire nuove linee aeree densamente popolate rende più arduo aumentare la resilienza attraverso l’aumento di infrastrutture.
In questo contesto, i gestori di rete e i decisori politici hanno come strumento principale la capacità di prevedere il funzionamento del sistema per adottare tempestivamente le contromisure necessarie.
Le reti europee sono già oggi strettamente interconnesse e dunque occorre simulare quantità di variabili enormi a livello continentale: una sfida tecnica con pochi paragoni, a cui è dedicato il progetto europeo iTesla, che mira a fornire strumenti previsionali utili ai gestori di rete europei.
La notizia dell’allocazione di 9,7 milioni di ore-processore di accesso alle strutture di PRACE, la rete di supercomputer europea, è dunque particolarmente importante non solo perché consentirà al progetto di avere risultati migliori, ma soprattutto perché evidenzia ancora una volta l’importanza della dimensione puramente europea del nodo più critico della sicurezza energetica nazionale, quello della rete elettrica.
Non solo le reti elettriche europee, latinamente, simul stabunt vel simul cadent, ma nessun operatore nazionale dispone di potenza di calcolo sufficiente a far fronte alle sfide di domani.
Sul tema, segnalo anche il workshop di presentazione dei risultati del progetto AFTER, previsto a Roma per fine mese.