Nel 2014, i consumi di gas italiani sono diminuiti del 12% rispetto al 2013, passando da 67,9 a 60 Gmc. Per i mercato italiano, si è trattato del quarto anno consecutivo di contrazione: nel 2010, l’ultimo anno col segno più, il fabbisogno era stato di 80,8 Gmc.
Nel mezzo, la crisi del termoelettrico, schiacciato tra la contrazione dei consumi elettrici e i sussidi alle rinnovabili. Nel 2014 ha poi pesato, non poco, un inverno statisticamente anomalo, con temperature sopra la media e consumi per riscaldamento in crollo verticale.
Sul tema, segnalo un mio contributo dal titolo The Italian gas market: a painful decline, pubblicato sul blog ISPI Energy Watch.
http://www.snamretegas.it/repository/file/Anno_termico_2013x14/piano-decennale/snam_piano_decennale_ita_def.pdf
Pag.11 Termoelettrico al 2023 Variazione annua +2,3%. Come ti spieghi una crescita così impetuosa del termo nei prossimi 10 anni? Sovrastima Snam o fondo di verità? Io sono perplesso.
Forte ottimismo sull’andamento della domanda elettrica italiana.
Se vai a p. 39 (figura 7) e fai due conti, vedi che la stima di p. 11 si posiziona abbastanza vicino al dato più alto della forchetta indicata (gas al 40% di un mercato da 360 TWh al 2020).
In effetti, anche considerando un dato più basso (e dunque più realistica), un recupero dei consumi elettrici passa per un aumento del tasso di utilizzo della capacità installata a gas, adesso che è finita la festa dei nuovi sussidi e il tasso di crescita delle rinnovabili subirà un bel rallentamento.
In ogni caso, avrei più di una riserva sui tempi della crescita della domanda elettrica, oltre che sulla portata.