L’attenzione alle misure di contenimento delle emissioni climateranti continua a crescere, in vista della COP21 di dicembre a Parigi. Nel 2009, all’epoca della COP15 di Copenhagen, molti Paesi assunsero obiettivi vincolanti. I più ambiziosi furono senza dubbio quelli dell’UE, che adotto il pacchetto 20-20-20.
L’ambizione europea era quella di fare i primi della classe e tracciare con l’esempio la strada anche per le altri grandi economie. Tuttavia, finora la “virtuosità” europea è rimasta un fenomeno isolato: mentre le emissioni europee continuano a diminuire (soprattutto a causa della crisi) e quelle statunitensi si sono stabilizzata (grazie al gas da argille che ha sostituito il carbone), nel resto del mondo aumentano quasi ovunque.
Per avere un’idea del quadro completo, segnalo il database pubblicato dalla IEA, con tutti i dati relativi alle emissioni climateranti e agli obiettivi di riduzione delle emissioni dei Paesi che li hanno fissati per legge (in verde nella cartina).