A due giorni dall’attacco che ha distrutto un segmento del gasdotto di importazione dall’Iran, ieri un’esplosione ha interrotto l’oleodotto che dal Kurdistan iracheno arriva fino al terminale turco di Ceyhan, sul Mediterraneo orientale. L’esplosione è avvenuta nel distretto di Cizre, a 18 km dal confine con l’Iraq.
L’oleodotto nei mesi scorsi trasportava in media 600.000 bbl/g, dopo che il governo regionale curdo di Erbil era giunto a un accordo sulla divisione dei proventi delle esportazioni, necessari peraltro anche per finanziare le truppe curde al fronte con l’ISIS. Al momento dell’esplosione l’oleodotto stava funzionando a regime ridotto, secondo quanto riportato, a causa di un tentativo di furto che sarebbe accaduto nella giornata di lunedì.
Oltre al gasdotto e all’oleodotto, nel weekend era stata attaccata anche una linea di trasmissione elettrica, mettendo in evidenza l’importanza delle infrastrutture energetiche come bersagli di questa fase dell’escalation tra il governo turco e le forze curde, capillarmente presenti nell’area.