Segnalo un interessante studio realizzato da Mattia Cai, Niccolò Cusumano, Arturo Lorenzoni e Federico Pontoni per IEFE, dal titolo A comprehensive ex‐post assessment of the Italian RES policy: deployment, jobs, value added and import leakages.
Nel complesso, occorre premettere, le politiche di sussidio hanno consentito di raggiungere in anticipo – complice la crisi – livelli di penetrazione nel paniere energetico in linea con gli obiettivi UE al 2020, grazie all’erogazione di incentivi nell’ordine di grandezza dei 10 miliardi di euro all’anno.
Al di là dell’impatto sul paniere energetico, l’avvio delle politiche di sostegno alle rinnovabili è stato nondimeno accompagnato da stime di impatto (industriale, commerciale, occupazionale) molto, molto ottimistiche. Gli autori propongono una prima analisi ex-post, dati alla mano, dell’impatto dei sussidi introdotti in Italia negli ultimi decenni.
Senza sorprese per chi ha seguito il fenomeno in questi anni, ne emerge un quadro molto diverso dalle aspettative ufficiali: la maggior parte dei posti di lavoro creati appartengono al settore dei servizi e non a quello industriale e il valore aggiunto è stato molto inferiore alle previsioni a causa del saldo pesantemente negativo nel commercio con l’estero di componentistica.