Il nuovo assetto societario del gasdotto TAP è stato oggetto di intense contrattazioni tra gli operatori coinvolti, ma la questione dovrebbe essere risolta entro settembre.
Per ora, sì sa solo che i membri del consorzio Shah Deniz faranno valere la propria opzione per rilevare il 50% del TAP. Alla britannica BP e all’azerbaigiana Socar andrà così il 20% ciascuna, alla francese Total il 10%.
Ancora da decidere invece in che proporzione gli attuali soci di TAP ridurranno le proprie partecipazioni. I vertici della svizzera Axpo hanno già dichiarato di vole ridure drasticamente la propria quota (42,5%), scendendo anche sotto il 10%, per limitare l’onere dell’investimento.
In ogni caso, anche gli altri due soci dovrebbero rinunciare a qualcosa per far spazio ai nuovi entranti. È possibile immaginare che la norvegese Statoil, che attualmente controlla il 42,5% di TAP, ridurrà di almeno il 10% la propria partecipazione. Più ridottto dovrebbe essere invece l’arretramento della tedesca E.On, ora al 15%.