È arrivata oggi nelle acque antistanti Livorno la nave Golar Frost (oggi FSRU Toscana), la metaniera riconvertita in unità di rigassificazione galleggiante (FSRU, Floating Storage and Regasification Unit) che sarà ancorata in modo permanente al largo di Livorno.
La FSRU Toscana, privata dei motori e riconvertita in terminale a Dubai, è l’elemento centrale del progetto OLT (Offshore LNG Toscana) e sarà ancorata 12 miglia al largo di Livorno. Con una capacità di circa 137.500 metri cubi di GNL, la nave-terminale consentirà infatti la rigassificazione e l’invio a terra via condotta sottomarina del GNL trasportato dalle navi metaniere per una capacità massima annua di 3,75 Gmc, pari a circa il 5% del consumo nazionale.
OLT sarà così il terzo rigassificatore attivo in Italia, dopo Panigaglia (3,3 Gmc/a, ma attualmente quasi fermo) e Porto Viro (8 Gmc/a), ma è il primo interamente imbarcato su una metaniera. Si tratta di una modalità operativa recente, che mira a ridurre i costi e l’impatto ambientale, già ampiamente sperimentatata nel mondo (Regno Unito, Stati Uniti, Brasile, tra gli altri).
Sebbene la capacità del nuovo terminale rappresenti solo una frazione della capacità di importazione della rete italiana, il contributo in termine di aumento della concorrezialità potrebbe essere significativo.
Non solo infatti l’approvvigionamento non avviene sulla base di contratti di lungo periodo, ma i soci di OLT (E.On e Iren) hanno anche deciso di offrire al mercato tutta la capacità. In questo modo sarà teoricamente possibile per gli operatori italiani avvantaggiarsi delle basse quotazioni di eventuali carichi spot sui mercati internazionali.
ps: mercoledì 31 luglio alle 21:00 il titolare sarà ospite di una trasmissione sul tema a Granducato TV.
Domanda da ignorante: tale impianto potrebbe entrare in una visione a lungo termine intesa anche ad incrementare i consumi di gas liquefatto proveniente dagli US (shale, fracking etc) o sono tecnologie incompatibili?
Sì, sono comptabili: il rigassificatore OLT è attrezzato per ricevere gas naturale liquefatto da diverse fonti (tra l’altro, può addizionare azoto per variare il potere calorifico). L’unico limite è che il terminal può ricevere – stanti le attuali autorizzazioni – metaniere fino a 155.000 mc, ossia medie (ma che comunque possono anche essere oceaniche, sebbene facendo margini più ridotti).
In ogni caso, il rigassificatore rientra sicuramente in un’ottica di lungo periodo, perché la maggiore disponibilità di offerta GNL è un dato sistemico, di cui l’eventuale export statunitense sarebbe un elemento.
Pingback:I consumi di gas tra 20 anni - Sicurezza Energetica