Segnalo l’interessante contributo di Ernesto Pedrocchi dal titolo La riduzione delle emissioni antropiche di CO2 è proprio la strada giusta?
Scrive Pedrocchi «è improbabile che le variazioni del clima globale verificatesi negli ultimi decenni siano di prevalente natura antropica, è più probabile che siano naturali. Ciononostante la strategia della mitigazione, che consiste nella riduzione delle emissioni antropiche di gas serra tra cui principalmente la CO2, è molto supportata, l’umanità spende un miliardo di dollari al giorno per la green economy. Ovviamente l’obiettivo finale dovrebbe essere il contenimento dell’eventuale crescita della temperatura media globale e non quello delle emissioni antropiche di CO2 di per sé, salvo ci sia assoluta certezza, ad ora inesistente, che esse siano la causa principale dell’aumento della temperatura media globale.
Anche accettando, solo come ipotesi, che ci fosse questa certezza, la strategia della mitigazione [ndr: da altri chiamata di “riduzione”] dovrebbe essere perseguita a livello mondiale, altrimenti risulterebbe inefficace e presenterebbe il grave pericolo della delocalizzazione: se alcuni paesi importanti non aderissero all’accordo diventerebbero attraenti sedi di installazioni di produzioni energivore e inquinanti.
La strategia dell’adattamento ai cambiamenti climatici, perseguita dall’uomo con continui miglioramenti fin dai primordi della sua esistenza, è una strada molto più sicura [ndr: da altri l’adattamento è chiamato “mitigazione”]. Essa risulta valida a prescindere dalla causa naturale o antropica dell’eventuale riscaldamento globale, inoltre è percorribile anche unilateralmente senza una partecipazione globale. La strategia dell’adattamento, molto meglio di quella della mitigazione, potrebbe proficuamente inquadrarsi in un processo di aiuto dei paesi ricchi a quelli poveri».
Queste le conclusioni: consiglio però di leggere tutto il post qui.