Energy Intelligence – editore del Petroleum Intelligence Weekly – ha pubblicato l’edizione 2015 della consueta classifica delle 50 compagnie petrolifere più grandi al mondo. La classifica si basa su sei criteri: produzione di petrolio e di gas, riserve di petrolio e di gas, vendite di prodotti e capacità di raffinazione.
Online è possibile visualizzare le prime 10 posizioni. Come negli ultimi 26 anni, al primo posto si trova Saudi Aramco. Uguali all’anno scorso anche le posizioni dalla seconda alla settima: nell’ordine, l’iraniana NIOC, la cinese CNPC, la statunitense ExxonMobil, la venezuelana PDVSA, l’anglo-olandese Royal Dutch Shell e la britannica BP. In ottava posizione, la russa Rosneft scavalca la connazionale Gazprom, mentre la francese Total rientra nella top-ten, scalzando la statunitense Chevron займ безработным на банковскую карту.
Nonostante la scoperta davanti all’Egitto Eni quindi non riesce a guadagnare la top ten. Altra cosa curiosa: la società venezuelana mantiene una posizione importantissima, nonostante la limitata produzione. Merito delle riserve inflazionate?
Sicuramente è merito delle riserve…
Non credo però che siano inflazionate in senso stretto, ma di certo sono commercialmente sopravvalutate perché data la qualità e l’impatto ambientale di un loro più ampio sfruttamento rischiano di non essere mai sviluppate.
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