L’ad di Eni Paolo Scaroni ha parlato mecoledì scorso davanti alla 10^ Commissione del Senato (Industria, commercio, turismo) della situazione del mercato del gas naturale.
In particolare, Scaroni ha sottolineato l’importanza che i contratti di lungo periodo con clausola take-or-pay, alla base del portafoglio Eni, abbiano negli anni garantito la sicurezza degli approvvigionamenti nazionale.
Il loro abbandono, secondo Scaroni, avrebbe la conseguenza di ridurre gli investimenti, orientare i Paesi esportatori verso altri mercati e che la concentrazione dell’offerta porti a manipolazioni dei prezzi.
Scaroni ha anche avanzato l’ipotesi che Eni possa rescindere i propri contratti per eccessiva onerosità, sottolineando però che ci sarebbero potenziali ricadute negative per la sicurezza degli approvvigionamenti.
In alternativa, considerando questa sicurezza come un bene pubblico, Scaroni caldeggia una qualche forma di ripartizione degli oneri affrontati da Eni direttamente sui consumatori, sotto forma di capacity payment (remunerazione per il possesso di contratti di lungo periodo), caldeggiata nei giorni scorsi anche dall’Autorità.
Aggiornamento: consiglio (e condivido) l’interpretazione proposta da Carlo Stagnaro: Col capacity payment gas, Eni takes, il consumatore pays.