Autorità: la relazione annuale 2014

AEEG - Relazione annuale 2014Come da tradizione, l’Autorità per l’energia ha presentato ieri la propria relazione annuale. Lettura utile per avere un quadro completo della situazione del mercato italiano in una congiuntura particolarmente difficile.

Dopo la presentazione del presidente Bortoni, la relazione si articola in due volumi. Il primo volume è relativo allo stato dei servizi e fornisce una riscostruzione del contesto internazionale e dell’evoluzione dei mercati elettrico e del gas in Italia. Il secondo volume è invece più giuridico e guarda alle attività svolte e all’evoluzione della normativa.

Dal punto di vista dell’indirizzo generale dell’Autorità, particolarmente condivisibile l’accento posto sull’integrazione dei mercati a livello europeo come fattore di sicurezza.

Tra i tanti grafici della relazione, ne segnalo uno. Meditiamo.

Costo degli strumenti di incentivazione dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili (mln €)

Energy International Risk Assessment

Energy International Risk Assessment - june 2014Segnalo l’uscita del numero di giugno dell’Energy International Risk Assessment, un’interessante newsletter dedicata alle questioni di sicurezza energetica.

Tra i temi trattati questo mese, le trivellazioni nell’Adriatico, la posizione di Austria e Bulgaria sul South Stream, i rapporti israelo-palestinesi, la genesi di Boko Haram, l’instabilità in Libia, il gas e il rapporto turco-cipriota.

Ce n’è per tutti, insomma, con un discreto livello di analisi e il dono della sintesi. Buona lettura.

Amaie Sanremo: 430 mila euro di multa

AmaieSanzione pesante per l’Amaie, la municipalizzata di Sanremo: 10% del fatturato del 2010, pari a quasi 430.000 euro. Secondo quanto indicato nella delibera (215/2014/S/eel), Amaie non ha rispettato gli obblighi di legge relativi all’installazione dei misuratori elettronici per ben due anni: 2008 e 2009 (SQ indica anche il 2011).

Amaie ha dunque violato la normativa che prevede un progressivo aumento della quota di utenti che dispongono dei misuratori elettronici, i contatori che consentono servono tra l’altro a garantire al cliente una fatturazione basata su prelievi effettivi e che offrono agli operatori la possibilità di proporre offerte di vendita a prezzi multiorari.

Amaie ha tentato di evitare la sanzione addossando la responsabilità alle trattative fallite con Enel per la cessione della rete, ma l’Autorità ha giudicato le giustificazioni assolutamente insufficienti. L’esistenza di una trattativa, tra l’altro dall’esito incerto, non può infatti esimere dal rispetto delle prescrizioni di legge.

La delibera è del 16 maggio e Amaie aveva in teoria trenta giorni per pagare o sessanta giorni per fare ricorso. Difficile che la via del ricorso possa portare a ribaltare la delibera. Alla fine, con ogni probabilità, a pagare saranno i sanremesi, sia come utenti o sia come azionisti.

Nota: Sanremo è la mia città, per questo l’argomento mi sta a cuore.

L’impatto del TAP per l’Italia

ISPI - Contribution of TAP to the Italian EconomyEccomi tornato. Segnalo un mio paper dal titolo Contribution of Tap to the Italian Economy, pubblicato qualche giorno fa dall’ISPI. Il lavoro cerca di ricostruire l’impatto sull’economia italiana della costruzione del gasdotto TAP, predendo in considerazione diversi livelli.

In primo luogo, l’impatto locale, cruciale per vincere la battaglia del consenso anche sul territorio. Da questo punto di vista, l’impatto previsto è di 80 milioni di euro all’anno in fase costruttiva e di 4 milioni all’anno in fase operativa in Puglia (dati Nomisma Energia).

L’impatto più rilevante è però quello a livello nazionale. L’infrastruttura contribuirà a diversificare l’approvvigionamento e quindi aumenterà la sicurezza energetica nazionale. Definire una cifra esatta è complesso (e dipende dall’evoluzione del contesto normativo), ma il fatto gasdotto sia realizzato tutto con fondi privati rende inevitabilmente positivo il contributo in termini di costi per il sistema.

Giova tra l’altro ricordare che la Puglia beneficia come le altre regioni italiane della diversificazione delle importazioni e che in consumi pugliesi si aggirano comunque sui 4 Gmc annui.

Inoltre, sempre in termini di benefici aggregati a livello nazionale, la costruzione del TAP è un presupposto indispensabile per l’attuazione della strategia volta a rendere l’Italia l’hub del gas per l’Europa meridionale. Detto in modo meno esoterico, realizzando il TAP si potrà invertire il flusso del gasdotto in arrivo dalla Svizzera (Transitgas) e rendere l’Italia un importante Paese di transito. I benefici saranno soprattutto per Snam Rete Gas, che potrà incamerare i proventi delle tariffe di transito, che da una mia stima preliminare potrebbero arrivare a 150 milioni di euro.

Insomma, l’Italia ha tutto da guadagnare dalla realizzazione del TAP, analogamente a quanto avviene nel caso di altri grandi importanti investimenti infrastrutturali. La strada della ripresa economica e del benessere nel lungo periodo passa anche da lì.