Momento-vanità

TG5 delle 20:00 - 27/04/2014

Ebbene sì: ieri sera ho avuto i miei 10 secondi di visibilità. Per la precisione, al TG5 delle 20 (qui il video di tutto il TG, l’intervista è al minuto 19:53).

Interscambio commerciale UE-Russia (2009-2013), in euro - Fonte: Eurostat, tabella ext_st_eu28sitc L’intervista era più lunga, ma naturalmente il tempo è tiranno. Quanto ai dati che ho citato, la fonte è Eurostat: l’interscambio tra UE e Russia è stato di 310 miliardi di euro nel 2011, di 339 miliardi nel 2012 e di 326 miliardi nel 2013.

L’elaborazione grafica per gli ultimi cinque anni si può vedere cliccando sull’immagine a destra.

Mosca guarda sempre più a Est

QF - Mosca guarda sempre più a EstSegnalo un’analisi dell’ipotesi di ri-orientamento verso Oriente (appunto…) delle priorità d’azione russe, dal titolo Mosca guarda sempre più a Est.

Interessante la ricostruzione dell’azione del governo russo nei diversi campi, a cominciare naturalmente da quello energetico. Nel lungo periodo, la partita per consolidare la posizione della Russia come attore di un sistema multipolare si gioca indubitabilmente sui suoi confini orientali.

In primo luogo perché da quel lato si trovano le risorse ancora da sfruttare. Inoltre, e soprattutto, perché da quel lato si trova l’attore emergente da contenere a livello globale, la Cina. A Occidente invece si trova solo un’Europa in declino che strutturalmente non costituisce una minaccia per la Russia.

Segnalo (d’ufficio) un paio di imprecisioni: le importazioni di gas dell’Ue dalla Russia non sono state di 167,1 Gmc, ma tra i 125 e i 130 Gmc (forse l’autore ha fatto confusione tra il dato sull’Europa e quello sull’UE). Inoltre, le importazioni europee di GNL non crescono affatto, ma continuano a contrarsi.

L’analisi è parte di un’iniziativa ancor più interessante promossa dal Centro Einaudi e chiamata Quadrante futuro (consiglio davvero una sbirciatina al sito).

Le compagnie energetiche e i criteri di reclutamento

FT - Energy companies are recruiting the wrong peopleIl titolo dice già tutto: Energy companies are recruiting the wrong people. E a scriverlo è Nick Butler, ossia la voce del FT sull’energia.

L’argomentazione è lineare: negli ultimi anni, i criteri di reclutamento delle compagnie energetiche si sono concentrati sempre di più su profili tecnici o – al più – economici.

Tralasciando completamente il reclutamento e l’inclusione nelle strutture aziendali di persone con formazione non-tecnica, in particollare storica, umanistica, sociale. E – aggiungo io – anche di persone con formazione giudirica non specialistica, che in parte compensavano questo vuoto di capacità.

Di fronte a realtà operative sempre più complesse e a fattori non traducibili in quantità analizzabili con tecniche matematiche, le compagnie si sono trovate così prive degli strumenti per comprendere la realtà circostante e rispondere adeguatamente alle sfide presenti e future.

Un dato che riguarda da vicino le compagnie energetiche, ma che chiaramente interessa anche altri settori e – mutatis mutandis – alcuni apparati dello Stato.

LaVoce – Ucraina: basso il rischio per l’Europa

LaVoce.info -  Ma l’Ucraina non ci lascerà al freddoSegnalo un’analisi di Filippo Maria D’Arcangelo, Luca Franza e Antonio Sileo per LaVoce.info, dal titolo Ma l’Ucraina non ci lascerà al freddo.

Gli autori ricostruiscono la situazione dell’approvvigionamento europeo e la dipendenza dei diversi Paesi europei dalle importazioni. Particolarmente condivisibile la chiarezza con cui gli autori sottolineano che da parte russa non c’è alcun interesse a interrompere i flussi verso i propri più importanti clienti, anche considerando la dipendenza da esportazioni dell’economia di Mosca.

I rischi per gli approvvigionamenti europei derivano da un’eventuale interruzione da parte di Kiev dei flussi di gas russo diretto in Europa. La debolezza della domanda, la capacità inutilizzata nelle altre infrastrutture di importazione e la congiuntura stagionale contribuiscono tuttavia a tenere bassi i rischi effettivi. Fare a meno del transito in Ucraina avrebbe però costi significativi, soprattutto nel caso di ricorso a carichi GNL.

Considerando che la sicurezza è esssenzialmente una scelta economica di prezzatura del rischio, evidenziare le vulnerabilità dell’approvvigionamento europeo è un contributo essenziale per riflettere sulle misure di mitigazione. A cominciare da una maggiore integrazione delle reti nazionali europee, essenziale per mettere in comune la capacità di importazione su diverse direttrici. A costi tutto sommato modesti.

Qui sotto un’interessante infografica del CIEP, ripresa anche nel post.

CIEP - Europe gas imports in 2012; actual flows and capacity - http://bit.ly/RBGQkw

Scuola estiva di Castellania

Epoké - Scuola estiva in scienze sociali di Castellania 2014Epoké ricerche organizza quest’estate la seconda edizione della Scuola estiva di Castellania, dal 14 al 19 luglio 2014. La scuola propone una serie di corsi intensivi di due giorni, ospitati nella bellissima cornice del borgo di Castellania (AL).

In particolare, tra i dieci corsi attivati, ne segnalo due:

  • Geopolitica e mercati dell’energia, 14-15 luglio, con docente il sottoscritto.
    Abstract: l’approvvigionamento di materie prime energetiche rappresenta un elemento essenziale per lo sviluppo di ogni economia industrializzata. Allo stesso tempo, le risorse energetiche sono distribuite in modo disomogeneo a livello globale e i commerci internazionali di energia rappresentano una delle principale dinamiche economiche globali.
    Comprendere le dinamiche politiche a livello internazionale è dunque fondamentale per analizzare i meccanismi di funzionamento dei mercati dell’energia e le loro prospettive di sviluppo. Il corso ha lo scopo di dotare gli studenti delle conoscenze di base e degli strumenti analitici necessari a cogliere il rapporto tra scambi energetici e politica internazionale. Particolare attenzione sarà dedicata alla situazione europea, all’approvvigionamento di gas naturale e alle possibili evoluzioni del contesto regionale e globale.
  • Regolazione dei mercati dell’energia elettrica e del gas, 16-17 luglio, con docente Nicolò Rossetto.
    Abstract: negli ultimi quindici anni l’industria elettrica e del gas ha dovuto affrontare nel nostro Paese grandi sfide e ha conosciuto diversi cambiamenti, che ne hanno profondamente alterato la fisionomia. Data la rilevanza di questi due settori per la competitività delle imprese italiane e il benessere delle famiglie, è importante capire come le autorità pubbliche possano intervenire e quali politiche pubbliche siano state poste in essere nel recente passato.
    In quest’ottica il corso introduce le nozioni di base della regolazione dei servizi energetici a rete e ripercorre il processo di liberalizzazione e privatizzazione, che ha avuto luogo in Italia a partire dagli anno ’90. In questa disamina il caso italiano viene calato nel più ampio contesto europeo e viene posta particolare attenzione sia ai concetti economici sia al quadro giuridico, al fine di dotare i partecipanti delle competenze minime per seguire il dibattito in materia e comprendere criticamente quali sono le conseguenze economiche delle varie opzioni di policy.

Qui c’è il modulo di iscrizione: per tutti i lettori del blog, sconto del 50% sulla quota di iscrizione al corso (indicate nelle note del modulo di iscrizione il codice #sicurezzaenergetica.it).