Le implicazioni geostrategiche del non convenzionale

CSIS - New Energy, New Geopolitics: Balancing Stability and LeverageGas e petrolio non convenzionali hanno profondamente cambiato i mercati dell’energia nordamericani. Per il momento, invece, gli effetti a livello globale sono per lo più effetto di speculazione teorica (e qualche volta politica).

Di certo per ora c’è solo la mutata posizione commerciale degli Stati Uniti, che però hanno smesso da tempo di essere il centro della nuova domanda di energia.

Sul tema si è scritto tanto (anche troppo), ma i nuovi studi interessanti non mancano. Segnalo anche io il report del CSIS dal titolo New Energy, New Geopolitics: Balancing Stability and Leverage.

Lavoro approfondito e molto interessante, soprattutto per la creazione di una scenaristica articolata in quattro casi e per l’attenzione specifica alle diverse aree geografiche.

Attrezzature di perforazione e sicurezza informatica

Aitor Couce Vieira, Siv Hilde Houmb, David Rios Insua - A Graphical Adversarial Risk Analysis Model for Oil and Gas Drilling CybersecuritySegnalo un interessante paper dal titolo A Graphical Adversarial Risk Analysis Model for Oil and Gas Drilling Cybersecurity, che sarà presentato domani al GraMSec 2014.

L’argomento suona un po’ esoterico, ma il ruolo crescente delle tecnologie informatiche nelle attività di perforazione non solo ha aumentato la produttività e diminuito i costi, ma ha anche creato un nuovo tipo di vulnerabilità.

Per i non adetti ai lavori, interessanti soprattutto le prime due pagine, che contengono riflessioni utili per tutto il settore energetico.

Dal Cremlino ultimatum (con apertura) sull’Ucraina

Message from the President of Russia to the leaders of several European countries - 10/04/2014Il presidente russo Putin ha inviato ieri una lettera aperta ai governi europei, per chiarire alcuni aspetti della crisi attuale. Inevitabilmente, la questione energetica è uno degli aspetti fondamentali.

In particolare, Putin ha sottolineato che:

  • i prezzi attuali sono stabiliti dal contratto take-or-pay firmato da Yulia Tymoshenko nel 2009, quando tra l’altro il ministro dell’energia era Yury Prodan, lo stesso che oggi siede nel governo di Arseniy Yatsenyuk;
  • a partire da quel prezzo, sono stati fatti nel tempo alcuni sconti (oggi scaduti o non applicabili): quello derivante dall’accordo di Kharkov sullo stazionamento della flotta russa in Crimea, quello alle industrie chimiche, quello del dicembre 2013; la formula del prezzo non è pero cambiata.
  • tra sconti (17 miliardi di dollari in tutto) e rinuncia a esigere le penali per il mancato ritiro dei volumi (18,4 miliardi di dollari), solo attraverso le forniture di gas la Russia ha sussidiato l’economia ucraina per 35,4 miliardi di dollari dal 2009.
  • i pagamenti ucraini sono stati regolari fino all’agosto 2013, poi ha iniziato ad accumulare nuovi debiti: 1,5 miliardi nell’ultima parte del 2013, a cui si sno aggiunti 260 milioni di dollari in febbraio e 526 milioni a marzo (nonstante il prezzo fosse scontato a 268,5 dollari ogni mille metri cubi); oggi il debito di Naftogaz supera i 2 miliardi di dollari.
  • nelle attuali condizioni, in base a quanto stabilito dal contratto, Gazprom continuerà le forniture solo per un mese, prima di chiudere i flussi diretti al mercato ucraino e mantenere solamente quelli diretti ai mercati europei, in transito attraverso l’Ucrina.
  • il deficit di bilancia commerciale dell’Ucraina con l’UE sta peggiorando la situazione economica ucraina di breve periodo, limitando la possibilità di saldare i debiti con Gazprom.
  • entro l’autunno prossimo è necessario pompare 11,5 Gmc negli stoccaggi ucraini, per garantire la stabilità dei flussi verso i Paesi UE durante l’inverno prossimo; il controvalore è di 5 miliardi di dollari.

La lettera si chiude con un invito alla cooperazione multilaterale tra Russia e Paesi europei, per stabilizzare l’economia ucraina e fornire le risorse necessarie a evitare un collasso. Più che un appello, una constatazione dell’inevitabile.