La politica estera UE e la sicurezza energetica globale

ISS - Energy moves and power shifts: EU foreign policy and global energy securitySegnalo anche io il report di Iana Dreyer e Gerald Stangdal titolo Energy moves and power shifts: EU foreign policy and global energy security, pubblicato dall’EU Institute for Security Studies.

Analisi dettagliata e interessante, incentrata sulla proposta di sei priorità d’azione per l’UE in materia di sicurezza energetica:

  • migliorare gli approcci multilaterali a livello globale (risposta pragmatica al declino relativo);
  • puntare ad accordi vincolanti con la Russia sulla reciprocità degli investimenti (quantomai attuale, data la perdurante instabilità ucraina);
  • cooperare con Stati Uniti e Giappone per l’apertura dei mercati energetici e per gli investimenti (in fondo, continuano ad essere sistemi economici più simili a noi);
  • dialogare e cooperare con la Cina, anche per influenza gli altri Paesi in fase di industrializzazione (necessario);
  • lavorare sul contenimento della domanda di fossili, sfruttando anche le politiche ambientali (che comunque offrono un pretesto);
  • gestire i rapporti coi fornitori, focalizzandosi su produttori più vicini (toh, vuoi vedere che la geografia conta ancora?)

Parecchi spunti: consiglio davvero la lettura, almeno dell’executive summary.

Canale di Panama, ripartono i lavori

gCapitain - Panama Canal Work to Restart ThursdayL’Autorità del Canale di Panama ha annunciato che i lavori per il terzo set di chiuse riprenderanno giovedì 20 febbraio, dopo diverse settimane di blocco a causa di un contenzioso con il consorzio GUPC, guidato dalla spagnola Sacyr e dall’italiana Salini Impregilo.

Il contenzioso riguarda la richiesta da parte del consorzio di ulteriori 1,6 miliardi di dollari per far fronte ai costi aggiuntivi emersi in corso d’opera.

L’espansione del Canale di Panama dovrebbe essere ultimata nel 2015 e dovrebbe portare a un significativo aumento dei traffici, grazie alla possibilità di far transitare navi più grandi. In particolare, grazie all’espansione potranno transitare da Panama le metaniere provenienti dagli Stati Uniti e dirette in Asia orientale.

Focus sicurezza energetica – Q4 2013

Osservatorio di Politica Internazionale - Focus sicurezza energetica - Q4 2013È stato reso pubblico il focus sulla sicurezza energetica relativo al periodo ottobre/dicembre 2013 realizzato per l’Osservatorio di Politica Internazionale (Senato, Camera e MAE).

Il primo capitolo del Focus è dedicato all’analisi del fabbisogno di gas nei principali mercati europei, con specifico riferimento al difficile contesto della generazione termoelettrica da gas e alla composizione dell’approvvigionamento di gas dei principali Paesi europei.

Il secondo capitolo è invece dedicato all’offerta e, nello specifico, alle politiche dei Paesi produttori di gas naturale e dei Paesi di transito dei gasdotti attualmente in funzione o in fase di progettazione/realizzazione. Ai recenti sviluppi del sistema di infrastrutture di trasporto e alle prospettive di realizzazione di nuovi progetti è poi dedicato il terzo capitolo.

Il focus è completato da due approfondimenti del sottoscritto dedicati rispettivamente al TAP e al South Stream.

Energia, giustizia e pace

Energia, giustizia e pace - Una riflessione sull'energia nel contesto attuale dello sviluppo e della tutela dell'ambienteDi energia scrivono e parlano gli addetti ai lavori, guardando alle questioni dalla propria angusta prospettiva settoriale.

Eppure, facendo un passo indietro si può fare una riflessione più ampia, che inquadri le questioni energetiche e ambientali in un mosaico più ampio e inevitabilmente complesso. E che costringa a interrogarsi anche sui fondamenti etici di ogni attività umana, inclusi i consumi energetici.

A spingere in questa direzione contribuisce un volume recentemente pubblicato dal Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Il libro dedica un’agile prima parte a inquadrare la questione energetica, mentre nella seconda parte affronta le principali sfide presenti e future poste dalle diseguaglianze a livello mondiale, dalle implicazioni della povertà energetica in termini di sviluppo umano e dalla questione della sostenibilità.

La terza parte è poi dedicata alla delicata questione della dimensione globale della governance dell’energia. La quarta parte è infine dedicata a tratteggiare, pur senza approfondire dal punto di vista operativo, alcuni orientamenti all’azione.

Lettura decisamente interessante, perché spinge a mettere in relazione le questioni tecniche e settoriali con le istanze etiche, a prescindere dal personale orientamento religioso. Una riflessione che costringe soppesare le esternalità di ogni consumo energetico nella sua interezza e non solo, né prioritarimente, nella sua dimensione economica o in quella ambientale.Perché l’aumento dei consumi disponibili e la presevervazione del pianeta non possono avere la priorità sulla tutela, qui e ora, della dignità minima di ogni essere umano. O almeno, così dovrebbe essere.


Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace
Energia, giustizia e pace. Una riflessione sull’energia nel contesto attuale dello sviluppo e della tutela dell’ambiente
Libreria Editrice Vaticana, 2013, 150 pp.
ISBN/EAN: 978-88-209-9188-3 (cartaceo)
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Il futuro degli idrocarburi: dal picco petrolifero allo shale gas?

Simone Pasquazzi - Il futuro degli idrocarburi: Dal picco petrolifero allo shale gas?La pseudo-teoria del picco petrolifero predice da decenni l’imminente fine del petrolio e degli idrocarburi in generale. Salvo incontrare puntuale smentita, sotto forma di nuove scoperte e di miglioramenti tecnologici.

Eppure ogni tanto riemerge nel dibattito, degna dell’idra di Lerna. Risulta dunque molto utile la lettura del contributo di Simone Pasquazzi, che veste i panni di Ercole nel paper Il futuro degli idrocarburi: dal picco petrolifero allo shale gas?

Il lavoro agilmente introduce la questione, ripercorre la letteratura e fornisce dati e spunti per comprendere l’erroneità delle assunzioni alla base del concetto di picco petrolifero. E soprattutto, per comprendere la dannosità della sua vena millenaristica, che per contrappasso rischia invece di far sottovalutare la necessità di immaginare politiche energetiche che non siano completamente passive rispetto al futuro.

A uso e consumo del nostro decisore politico, si spera.