TAP: raggiunto l’accordo sui nuovi soci

Ingrandisci - TAP: la nuova composizione azionariaA un mese dalla vittoria nella competizione con Nabucco per il trasporto del gas azerbaigiano in Ue, il consorozio TAP ha annunciato ufficialmente l’ingresso di quattro nuovi soci.

Tre dei nuovi soci appartengono al consorzio Shah Deniz (BP, SOCAR e Total), mentre uno è un operatore specializzato in reti (Fluxys). A ridurre la propria quota è stata soprattutto Axpo (passata dal 42,5% al 5%), mentre Statoil e E.On hanno confermato una partecipazione significativa.

Ora dunque gli azionisti di TAP sono la compagnia britannica BP (20%), la compagnia statale azerbaigiana SOCAR (20%), la compagnia di stato norvegese Statoil (20%), la società belga Fluxys (16%), la compagnia francese Total (10%), la compagnie tedesca E.ON (9%) e la compagnia svizzera Axpo (5%).

Nuove commesse navali dall’Algeria

Il cacciamina Katanpaa, simile a quello che sarà realizzato per l'AlgeriaCome abbiamo già detto, la sicurezza energetica è fatta – anche – di relazioni bilaterali coi Paesi produttori e di un allargamento della cooperazione economica che stabilizzi i rapporti e vada a beneficio di tutti, compresa l’industria nazionale.

Un buon segnale arriva in questo senso dall’Algeria, uno dei nostri due grandi fornitori di gas. Il Paese è anche un ottimo cliente della cantieristica militare italiana, anche se l’incapacità dei decisori politici di tutelare l’interesse nazionale è costata parecchio l’anno scorso, quando Thyssen Krupp ha scippato una commessa da 2,2 miliardi a Fincantieri).

Adesso sembrano invece esserci di nuovo buone notizie. Secondo quanto riportato dalla RID di luglio, Orizzonte Sistemi Navali (51% Fincantieri, 49% Finmeccanica) avrebbe chiuso un nuovo contratto per la vendita di un cacciamine alla Marina algerina.

OSN è inoltre già impegnata nella realizzazione di una unità anfibia per l’Algeria (progetto BDSL), commessa per la quale è stato fondamentale il sostegno della Marina Militare (che ha in carico parte della formazione del personale algerino).

La ripresa passa anche per le esportazioni ad alta tecnologia: tocca al governo far valere i rapporti con i nostri partners commerciali, soprattutto quelli in campo energetico. A vantaggio dell’industria nazionale e della stabilità dei rapporti bilaterali.

Ombrina a mare: quanto è difficile investire in Italia

Ombrina Mare Exploration and DevelopmentIl caso della concessione di Ombrina mare è un pezzo di teatro dell’assurdo: godibile, se non fosse cronaca. Medoilgas Italia ha ottenuto dal MiSE il permesso di coltivazione a dicembre 2012 e la VIA (con le prescrizioni del caso) nel gennaio 2013 (qui la documentazione).

Più di tre anni per arrivare in fondo e già qui ci sarebbe da ridire: il problema però è che il Ministero dell’ambiente ha poi cambiato idea su una propria decisione precedente, bloccando tutto.

Come riporta il Sole24Ore, «nell’ottobre 2012, la Direzione valutazioni ambientali disponeva l’assoggettamento del progetto all’Aia (autorizzazione integrata ambientale) solo dopo il quarto anno di esercizio. Si riteneva dunque sufficiente il parere positivo della Commissione di Valutazione impatto ambientale, anche allo scopo di evitare “aggravi procedimentali” alla luce del decreto semplificazione 5/2012».

Peccato però che, una volta arrivata la VIA, al Ministero qualcuno abbia cambiato idea. Senza che infatti nulla nel progetto fosse cambiato, il 9 luglio è stato richiesto a Medoilgas Italia di imporre immediatamente la procedura di AIA, a differenza di quanto già stabilito. Imponendo costi e ritardi evitabili, come ha fatto notare Medoilgas Italia (che a scanso di equivoci si è comunque detta pronta ad affrontare il procedimento).

A pensar male, si potrebbe tracciare un collegamento tra la decisione del Ministero e le elezioni regionali in Abruzzo, che dovrebbero tenersi per la fine dell’anno. A vedere il modo ideologico con cui l’argomento Ombrina mare è affrontato (con sano disprezzo per la realtà), di certo se ne sentirà parlare in campagna elettorale e la tentazione di cavalcare la questione sarà forte per diversi politici.

Beninteso, non voglio entrare nel merito dei procedimenti, ma appare evidente a chiunque che a queste condizioni fare un investimento in questo Paese purtroppo rasenti il masochismo, tanto che per il rischio politico il Times ha equiparato l’Italia a «alcune parti dell’Africa [e] a certi Paesi del Sudamerica». Purtroppo, difficile dargli torto.

Intervista a Bortoni sul TAP

«Tap opera strategica per l'integrazione dei mercati del gas»Il presidente dell’Aeeg Guido Bortoni è stato intervistato dal Sole24Ore sul TAP.

Lettura interessante e dichiarazioni largamente condivisibili, ma tutto secondo copione: difesa dell’infrastruttura come fonte di diversificaizone e riduzione del potere di mercato dei fornitori storici, lucida analisi dell’impraticabilità di infrastrutture visionarie lungo il Corridoio meridionale, difesa dell’esenzione dall’accesso a terze parti come elemento essenziale per consentire la realizzazione del TAP.

TAP: audizione informale in Senato

Realizzazione progetto di cui all'Accordo tra Albania, Gracia e Italia: audizione in Ufficio di Presidenza 10a CommissioneQuesta mattina il country manager Italia di TAP, Giampaolo Russo, è stato sentito dalla Commissione Industria, commercio, turismo del Senato per presentare il progetto e i possibli impatti.

Secondo quanto riportato da SQ, l’audizione di Russo si sarebbe incentrata soprattutto sulle caratteristiche tecniche del progetto e sulle ricadute sul territorio.

SQ ricorda anche che a giungno l’Aeeg ha pubblicato il parere definitivo delle autorità di regolazione italiana, albanese e greca Joint Opinion of the Energy Regulators on TAP AG’s Exemption Application (allegato a 249/13/R/gas), modificato in seguito alle osservazioni della Commissione europea.

Il sistema infrastrutturale europeo

ENTSOG System Development Map 2012 / data viewENTSOG (European Network of Transmission System Operators for Gas) ha pubblicato la versione aggiornata al 2012 della cartina del sistema infrastrutturale europeo.

Si tratta di uno strumento completo, con tutte le infrastrutture di trasporto e stoccaggio a livello continentale, corredate da una tabella completa con le capacità di trasporto punto per punto a tutti i punti di ingresso alle frontiere.

Uno strumento indispensabile per avere un quadro d’insieme della rete europea e dell’effettiva portata dei futuri sviluppi.