La SEN guarda (poco) all’Europa

SEN: e l’Europa dov’è?Dopo i commenti di Stagnaro e Tabarelli al dibattito sulla SEN lanciato da Formiche, è difficile aggiungere qualcosa.

Tuttavia, un dato più politico che “tecnico” mi pare evidente: la strategia guarda all’Europa molto di sfuggita e – in fondo – senza vederci una reale prospettiva di azione politica. Ho provato a dirlo in un post: SEN: e l’Europa dov’è?.

Un caveat: sono convinto che la prospettiva europea sia allo stesso tempo desiderabile e necessaria. E sono altrettanto convinto che le istituzioni attualmente esistenti non siano all’altezza del compito.

Eni guarda sempre più a est

Il retroscena Eni cede ai cinesi il 20% di “Area 4”Eni ha annunciato la cessione del 20% del giacimento Mamba Sud (Mozambico) alla compagnia statale cinese CNPC. In cambio, oltre a 4,2 miliardi di dollari, Eni ha anche ottenuto la partecipazione nello sviluppo delle attività di estrazione di gas non-convenzionale nell’area di Rongchang (Cina continentale).

Oltre a rappresentare una bella inizione di liquidità e un’opportunità di diluire i costi di sviluppo del giacimento offshore africano (oltre 2.000 Gmc nel posto), l’operazione rafforza sia la copertura politica nelle operazioni africane, sia la proiezione internazionale verso il mercato cinese.

Snam: piano strategico 2013-2016

Snam presenta il Piano Strategico 2013-2016Snam Rete Gas ha presentato il piano strategico per il prossimo quadriennio, con investimenti pari a 6,2 miliardi di euro, di cui 1,3 nel solo 2013.

Tra le infrastrutture programmate, altri 1.000 km di rete (+3% rispetto al 2012) e 150 MW di potenza di compressione installata (+17% rispetto al 2012), con un potenziamento complessivo della capacità di reverse flow verso altre reti europee.

Sul fronte dello stoccaggio, Snam ha annunciato un aumento della capacità di modulazione del 25% (da 10,7 Gmc nel 2012 a circa 13,5 Gmc nel 2016) e a un incremento del 14% della capacità di punta.

Sul piano internazionale, Snam prevede un consolidamento delle partecipazioni recentemente acquisite: quelle effettuate nel quadro dell’alleanza Fluxys (tra cui le interconnessioni UK-continente), che richiederanno altri 100 milioni di euro di investimenti nei prossimi anni, e soprattutto quelle nella rete francese TGIF, acquisita al 45% da Snam assieme a EDF e GIC.

L’acquisizione di TGIF, che richiederà ulteriori 600 milioni di euro, è particolarmente importante perché destinata a essere un tassello fondamentale della rete unica europea, in grado di interconnettere i rigassificatori spagnoli con il mercato francese, ma anche con quelli dell’Europa centrale.

Dipendenza e sicurezza energetica in Italia

GME - Newsletter 58 - Marzo 2013Segnalo l’interessante contributo di Stefano Clô dal titolo «Dipendenza e sicurezza energetica in Italia», pubblicato su numero 58 della Newsletter del GME.

Si tratta di una sintetica ma efficace analisi dei due concetti, di un’analisi della dipendenza dalle importazioni dei principali Paesi europei e di un’introduzione alle modalità di valutazione della sicurezza utilizzate dalle istituzioni europee.

Una buona lettura, che mette in luce il buon grado di sicurezza degli approvvigionamenti italiani, dovuto alla diversificazione. Non concordo nel considerare i contratti di lungo periodo una garanzia particolarmente efficace della sicurezza energetica, soprattutto nell’attuale congiuntura.

Nel caso di alcuni fornitori, come l’Algeria e la Libia, a pesare negativamente è l’instabilità interna, a cui un contratto di lungo periodo non offre una risposta.

Anche nel caso di un fornitore stabile come la Russia, l’orientamento delle infrastrutture di esportazione verso l’Europa, la dipendenza dai proventi delle esportazioni e l’abbondanza e la diversificazione dell’offerta sui mercati europei rendono in ogni caso plausibile che i contratti di lungo periodo non offrano condizioni di particolare vantaggio per gli operatori importatori, tanto che in questa fasa stiamo assistendo a rinegoziazioni coi fornitori e continui tentativi di scaricare sui cittadini almeno parte dei costi dei contratti troppo onerosi.