Eurogas: i consumi europei nel 2012

Eurogas Press Release on "Gas consumption hit for second year running"Eurogas ha pubblicato le stime relative ai consumi di gas nel 2012: Gas consumption hit for second year running. Il mercato europeo ha fatto registrare consumi complessivi per 466,3 Gmc, -2% rispetto al 2012.

Il quadro è tuttavia piuttosto eterogeneo, con tendenze diverse a seconda delle zone del continente.

Tra i mercati in crescita, ci sono quelli tedesco (1%), francese (4%) e polacco (6%).

Tra i mercati in contrazione, ci sono quelli italiano (-4%), britannico (-5%), spagnolo (-3%), olandese (-3%).

Dal punto di vista delle dimensioni assolute, la Germania (84,2 Gmc) ha sorpassato il Regno Unito (79,2 Gmc) come primo mercato continentale per il gas naturale.

TAP: parere favorevole per l’esenzione

Trans Adriatic Pipeline (TAP)Il gasdotto TAP ha ottenuto il parere favorevole preliminare alla richiesta di esenzione dell’accesso a terze parti. A esprimerlo è stata l’Autorità per l’energia, congiuntamente ai regolatori greco (RAE) e albanese (ERE),

Si tratta di un importantissimo passo avanti per il gasdotto in vista della competizione col gasdotto Nabucco West per aggiudicarsi il ruolo di ultimo tratto dell’infrastruttura di esportazione del gas azerbaigiano nell’UE. Una decisione in merito è attesa entro giugno.

Interessante notare come l’Autorità citi tra i fattori rilevanti, oltre a contributo positivo del TAP in termini di sicurezza degli approvvigionamenti e di diversificazione delle fonti, anche la possibilità di accedere ai mercati balcanici sfruttando la capacità del gasdotto in controflusso.

Algeria, Libia e impegno internazionale

Western Libyan Gas ProjectDopo l’assalto terroristico al sito algerino di In Amenas in gennaio, nuovi problemi di sicurezza hanno scosso nei giorni scorsi gli approvvigionamenti di gas dal Nordafrica. Sotto attacco questa volta il sito libico di Mellitah, operato da una joint-venture con a capo Eni.

Secondo quanto riportato, le guardie di sicurezza degli impanti sono state coinvolte sabato in scontri a fuoco con formazioni paramilitari di ex-ribelli. L’intervento delle forze armate regolari ha ricondotto la situazione all’ordine, ma nel frattempo le esportazioni di gas verso l’italia sono state bloccate per due giorni. A partire da oggi si dovrebbe tornare alla normalità.

L’incidente è tutto sommato di lieve entità e ha confermato che il calo dei consumi e la ridondanza delle infrastrutture consentono all’Italia di avere oggi un livello di sicurezza degli approvvigionamenti tutto sommato piuttosto elevato.

Resta però una considerazione politica più ampia: l’interscambio energetico (e non solo) coi Paesi del Nordafrica rappresenta un legame di lungo periodo per il nostro Paese. Un legame che richiede un costante impegno e collaborazione con le controparti, sia nel campo della sicurezza, sia in ambito economico. Speriamo che la crisi politica ed economica del nostro Paese non privi i nuovi inquilini di Palazzo Chigi di questa consapevolezza.

Crollano ancora i consumi di gas

Consumi gas, a febbraio -18,4%Mentre qualcuno parla di ulteriore sovracapacità di importazione per decreto, il mercato italiano del gas continua nella sua caduta libera.

Secondo le stime di SQ, febbraio ha fatto registrare un -18,4% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. A gonfiare il dato è stata l’ondata di freddo dell’anno scorso, ma la tendenza di fondo resta: -2,4% rispetto al 2011. Se si considera la media dello stesso periodo degli ultimi nove anni, il calo è di quasi il 7%.

Considerando i settori di consumo, oltre a un fisiologico calo di quelli residenziali a causa del minor freddo, il dato sicuramente più impressionante è quello del termoelettrico: -28,3% sul 2012 e -22,9% sul 2011. Le ragioni sono note. Preoccupante anche il calo, più contenuto, del settore industriale.

Fincantieri Oil & Gas in espansione

FincantieriFincantieri ancora una volta protagonista della cantieristica mondiale. Il gruppo statale italiano, attraverso la controllata Fincantieri Oil & Gas, ha rilevato il 50,75% di STX OSV, leader mondiale nella costruzione di mezzi navali di supporto alle attività di estrazione e produzione di petrolio e gas naturale (Offshore Support Vessel). L’operazione dovrebbe costare circa 900 milioni di euro.

STX OSV impiega oltre 9.000 dipendenti in 10 cantieri in tutto il mondo: 5 in Norvegia, 2 in Romania, 1 in Vietnam e 2 in Brasile, di cui uno in costruzione. Nell’ultimo triennio ha generato mediamente ricavi pari a circa 1,6 miliardi di euro e rappresenta una realtà chiave nel mercato globale.

Con l’acquisizione di STX OSV, Fincantieri raddoppia le proprie dimensioni e diventa il quinto gruppo cantieristico al mondo (il più grande gruppo al mondo non-coreano) e l’unico produttore occidentale per diversificazione e presenza in tutti i settori ad alto valore aggiunto, capace di confrontarsi con i giganti asiatici.

Per fortuna non tutto il Paese si muove al passo della sua classe politica.

Gazprom: fine del monopolio?

GazpromGazprom potrebbe essere privata del monopolio sull’esportazione di gas naturale russo. La notizia ha avuto una certa eco nei giorni scorsi e sarebbe un sintomo del cambiamento dei rapporti di forza e degli allineamenti all’interno dei vertici del potere russo, anche se con qualche distinguo.

I fatti: Gazprom gode di una posizione egemonica fin dal momento della sua costituzione, tradottasi in un monopolio di fatto a partire da inizio anni Duemila e in un monopolio legale dal 2006.

Ora però le cose starebbero cambiando: da un lato, l’ascesa di Rosneft – altro grande colosso di Stato – crea pressioni per un’apertura alla concorrenza tutta interna alle aziende di Stato. Dall’altro lato, la crescente necessità di ricorrere a capitali e tecnologie stranieri per sfruttare i nuovi giacimenti crea anche una pressione esterna da parte dei partners internazionali, che preferirebbero evitare l’intermediazione coatta di Gazprom per l’accesso ai mercati internazionali.

La possibile evoluzione non va tuttavia sopravvalutata: il superamento del monopolio riguarderebbe infatti in ogni caso solo il GNL, ossia al massimo alcune decine di Gmc, in Oriente (Sakhalin, già operativo) e nell’estremo Nord (Yamal, ancora in fase di studio). Le esportazioni via tubo, nell’ordine dei 200 Gmc, resteranno invece saldamente sotto il controllo di Gazprom.

Infine, occorre considerare che il superamento del monopolio di Gazprom, anche se dovesse in futuro estendersi ai gasdotti, non implicherà necessariamente un allentamento del controllo diretto del governo russo sulle attività del gas, ma un semplice cambiamento delle modalità di organizzazione del settore. Non molto diversamente da quanto avvenuto diverse volte in epoca sovietica.