Saipem si è aggiudicata il contratto per la posa della prima delle quattro linee offshore da 15 Gmc/a del gadotto South Stream, che collegherà la Russia alla Bulgaria, aggirando l’Ucraina.
Dopo il via libera alla firma giunto martedì scorso nel corso della riunione dei vertici del consorzio South Stream Transport (Gazprom, Eni, EDF e Basf), è arrivato ieri l’annuncio che la commessa è andata alla controllata di Eni.
Sulla commessa Saipem impiegherà due delle sue navi di punta, la Saipem 7000 (che ha già posato Blue Stream) e la Castoro Sei (che ha già posato Nord Stream). Si conferma così ancora una volta la forte collaborazione tra le imprese italiane e Gazprom.
Dopo questa ultima decisione, sembrano davvero pochi i dubbi rimasti intorno all’effettiva realizzazione del gasdotto, nonostante i suoi costi molto elevati. Secondo quanto dichiarato da Alexei Miller, il gas inizierà a scorrere alla fine del 2015. Resta da vedere quanto ostruzionismo farà la Commissione europea.
Dopo il precipitare degli eventi in Ucraina, la natura strategica del gasdotto ha fatto passare in secondo piano la questione della fattibilità finanziaria del progetto, che sarà garantita dai capitali russi. I fondamentali restano economici, ma anche la politica a volte ci mette del suo.