Gazprom sempre più vicina a Depa

DEPAGazprom sarebbe sempre più vicina a rilevare Depa (Δημόσια Επιχείρηση Παροχής Αερίου), la società integrata greca di trasporto (tramite Desfa) e distribuzione  del gas naturale in fase di privatizzazione.

Dopo che il governo greco ha infatti accettato le richieste russe,  l’accordo per la cifra di 900 milioni di euro è sempre più vicino (Reuters).

Da un lato Gazprom ha superato di parecchio la seconda offerta in campo per tutta Depa, fatta dal consorzio ellenico M&M, composto da Motor Oil e Mytilineos (550 milioni di euro).

Dall’altro, il governo greco ha ridotto l’anticipo richiesto (dal 20 al 10%), ne ha garantito la restituzione nel caso la Commissione europea blocchi l’operazione (approfondimento) e ha infine garantito la copertura totale per 180 milioni di crediti di Depa (se non saranno recuperati per la fine del 2015).

L’accordo definitivo non è tuttavia ancora stato raggiunto e l’agenzia delle privatizzazioni greca (Hradf) ha fatto slittare la scandeza per le offerte, prevista inizialmente per il 29 maggio. Resta infatti ancora aperta la partita per la vendita separata di Desfa, la sussidiaria di Depa per il trasporto, a cui è sono interessate la compagnia di Stato azerbaigiana Socar e la compagnia russa privata (ma molto vicina a Gazprom) Sintez.

Gazprom abbassa i prezzi e aumenta i volumi

Alexander MedvedevGazprom ha rivisto al ribatto le stime del prezzo medio per le forniture di gas naturale ai clienti Ue nel 2013, secondo quanto riportato da Staffetta Quotidiana.

Il prezzo medio per mille metri cubi scenderà così a 370-380 dollari, contro i 402 del 2012.

A più che bilanciare i prezzi più bassi saranno – nelle stime di Gazprom – i maggiori volumi: 151,8 miliardi di metri cubi previsti per il 2013, 13 in più rispetto al 2012. Complessivamente, i ricavi dovrebbero così crescere, passando da 55,8 miliardi di dollari nel 2012 a 56,2-57,7 nel 2013.

Nel primo quadrimestre delle esportazioni russe verso l’UE sono effettivamente aumentare, passando da 51,3 a 54,7 miliardi di metri cubi. Restano tuttavia dubbi sulla consistenza della domanda sui mercati europei, soprattutto viste le non esaltanti prospettive economiche dell’area euro per il secondo semestre.

TAP aumenta la presenza online

Trans Adriatic Pipeline (TAP)La joint-venture TAP ricorre anche all’arma mediatica nelle ultime fasi della sua lotta con il Nabucco West per aggiudicarsi il trasporto del gas azerbaigiano di Shah Deniz.

Nei giorni scorsi due post sono comparsi sul Formiche.net.

Il primo è un post di presentazione del progetto, con cifre e dettagli del progetto e del supposto impatto economico (giusto resta qualche dubbio sul fatto che l’Italia sia effettivamente «ben collegata» alle reti francese e tedesca…).

Il secondo post è invece una breve introduzione al progetto per il grande pubblico fatta da Giamapolo Russo, il contry manager per l’Italia di TAP.

Forse l’opera di comunicazione sarebbe dovuta partire prima, ma per gli standard del dibattito pubblico italiano è già un passo avanti.

GDF Suez entra in Nabucco

GDF Suez to Become Shareholder in NABUCCOLa francese GDF Suez ha acquisito dall’austriaca OMV il 9% della società Nabucco Gas Pipeline International GmbH, creata per progettare e realizzare il gasdotto Nabucco (attualmente, nella variante Nabucco West).

L’azienda austriaca ha così rivenuto parte della quota di RWE rilevata ad aprile, rimanendo però socio di maggioranza relativa (24,33%). Oltre a GDF Suez (9%), fanno parte del consorzio la bulgara BEH, la turca Botas, l’ungherese MOL e la rumena Transgaz (16,67% ciascuna).

L’ingresso dell’operatore francese aumenta le quotazioni del Nabucco West nella competizione con TAP come infrastruttura di trasporto di 10 miliardi di metri cubi di gas azerbaigiano verso la fine del decennio.

Accordo Eni-Sonatrach: ridotti i volumi verso l’Italia

Eni: raggiunto accordo con Sonatrach su contratto gasEni e il monopolista algerino Sonatrach sono giunti a un accordo sulla rinegoziazione degli accordi di fornitura di gas naturale algerini per il mercato italiano.

Secondo una nota diffusa da Eni, l’accordo riguarderebbe la revisione 2013 e il 2014 di alcune condizioni contrattuali e prevedrebbe la riduzione dei volumi contrattuali destinati al mercato italiano.

I contratti in vigore tra Eni e Sonatrach sono di lungo periodo con clausola take-or-pay e prevedono per l’acquirente l’obbligo di ritiro di una certa quantità di volume, anche in caso di domanda debole sul mercato finale. L’accordo dovrebbe alleggerire la posizione di Eni.

Attraverso il gasdotto Transmed, nel 2012 l’Italia ha importato 20,2 miliardi di metri cubi dall’Algeria (28% dei consumi). Nel primo trimestre 2013 le importazioni sono ammontate a 5,6 miliardi di metri cubi (22% dei consumi).

Grecia: Gazprom contro Socar per DEPA

DEPAIl governo greco è alle prese con un ambizioso piano di privatizzazioni, nel tentativo di ridurre l’indebitamento e rilanciare l’economia.

Una delle aziende sul mercato è Depa (Δημόσια Επιχείρηση Παροχής Αερίου), la società integrata di trasporto (tramite DESFA), vendita all’ingrosso e distribuzione  del gas naturale.

A contendersi Depa sono principalmente due società statali di Paesi produttori, intenzionate a rafforzare la propria posizione nel trasporto e nella distribuzione all’interno dell’UE.

La prima è la russa Gazprom, che secondo quanto riportato dal Sole24Ore sarebbe «a un passo dal gas greco» (anche se poi in vero si tratterebbe più di tubi che di gas…). Il rischio è che la Commissione tenti di bloccare gli investimenti russi nel quadro più ampio della sua guerra all’azienda russa (secondo il Sole, ci sarebbe anche un piano B russo che prevederebbe il coinvolgimento di capitali privati).

L’altro concorrente è l’azerbaigiana Socar, alla ricerca di opportunità di investimento e – allo stesso tempo – di un rafforzamento sul controllo delle proprie esportazioni future verso l’UE. Il governo azerbaigiano ha già sperimentato l’anno scorso questo tipo di operazione, con il coinvolgimento diretto nel capitale del TANAP, il gasdotto che trasporta il gas del Caspio atttaverso la Turchia.

Per una volta, gli interessi italiani e quelli russi si trovano a divergere: la Grecia è infatti uno dei Paesi di transito del TAP, il gasdotto che porterebbe il gas azerbaigiano dal confine turco fino all’Italia. Un consolidamento della presenza di Socar in Grecia sarebbe il preludio della scelta di costruire il TAP anziché l’alternativa diretta dalla Turchia all’Austria (Nabucco West).

La decisione, su Depa e sul TAP, è prevista per l’estate.