Le compagnie energetiche e i criteri di reclutamento

FT - Energy companies are recruiting the wrong peopleIl titolo dice già tutto: Energy companies are recruiting the wrong people. E a scriverlo è Nick Butler, ossia la voce del FT sull’energia.

L’argomentazione è lineare: negli ultimi anni, i criteri di reclutamento delle compagnie energetiche si sono concentrati sempre di più su profili tecnici o – al più – economici.

Tralasciando completamente il reclutamento e l’inclusione nelle strutture aziendali di persone con formazione non-tecnica, in particollare storica, umanistica, sociale. E – aggiungo io – anche di persone con formazione giudirica non specialistica, che in parte compensavano questo vuoto di capacità.

Di fronte a realtà operative sempre più complesse e a fattori non traducibili in quantità analizzabili con tecniche matematiche, le compagnie si sono trovate così prive degli strumenti per comprendere la realtà circostante e rispondere adeguatamente alle sfide presenti e future.

Un dato che riguarda da vicino le compagnie energetiche, ma che chiaramente interessa anche altri settori e – mutatis mutandis – alcuni apparati dello Stato.

LaVoce – Ucraina: basso il rischio per l’Europa

LaVoce.info -  Ma l’Ucraina non ci lascerà al freddoSegnalo un’analisi di Filippo Maria D’Arcangelo, Luca Franza e Antonio Sileo per LaVoce.info, dal titolo Ma l’Ucraina non ci lascerà al freddo.

Gli autori ricostruiscono la situazione dell’approvvigionamento europeo e la dipendenza dei diversi Paesi europei dalle importazioni. Particolarmente condivisibile la chiarezza con cui gli autori sottolineano che da parte russa non c’è alcun interesse a interrompere i flussi verso i propri più importanti clienti, anche considerando la dipendenza da esportazioni dell’economia di Mosca.

I rischi per gli approvvigionamenti europei derivano da un’eventuale interruzione da parte di Kiev dei flussi di gas russo diretto in Europa. La debolezza della domanda, la capacità inutilizzata nelle altre infrastrutture di importazione e la congiuntura stagionale contribuiscono tuttavia a tenere bassi i rischi effettivi. Fare a meno del transito in Ucraina avrebbe però costi significativi, soprattutto nel caso di ricorso a carichi GNL.

Considerando che la sicurezza è esssenzialmente una scelta economica di prezzatura del rischio, evidenziare le vulnerabilità dell’approvvigionamento europeo è un contributo essenziale per riflettere sulle misure di mitigazione. A cominciare da una maggiore integrazione delle reti nazionali europee, essenziale per mettere in comune la capacità di importazione su diverse direttrici. A costi tutto sommato modesti.

Qui sotto un’interessante infografica del CIEP, ripresa anche nel post.

CIEP - Europe gas imports in 2012; actual flows and capacity - http://bit.ly/RBGQkw

Le implicazioni geostrategiche del non convenzionale

CSIS - New Energy, New Geopolitics: Balancing Stability and LeverageGas e petrolio non convenzionali hanno profondamente cambiato i mercati dell’energia nordamericani. Per il momento, invece, gli effetti a livello globale sono per lo più effetto di speculazione teorica (e qualche volta politica).

Di certo per ora c’è solo la mutata posizione commerciale degli Stati Uniti, che però hanno smesso da tempo di essere il centro della nuova domanda di energia.

Sul tema si è scritto tanto (anche troppo), ma i nuovi studi interessanti non mancano. Segnalo anche io il report del CSIS dal titolo New Energy, New Geopolitics: Balancing Stability and Leverage.

Lavoro approfondito e molto interessante, soprattutto per la creazione di una scenaristica articolata in quattro casi e per l’attenzione specifica alle diverse aree geografiche.

Attrezzature di perforazione e sicurezza informatica

Aitor Couce Vieira, Siv Hilde Houmb, David Rios Insua - A Graphical Adversarial Risk Analysis Model for Oil and Gas Drilling CybersecuritySegnalo un interessante paper dal titolo A Graphical Adversarial Risk Analysis Model for Oil and Gas Drilling Cybersecurity, che sarà presentato domani al GraMSec 2014.

L’argomento suona un po’ esoterico, ma il ruolo crescente delle tecnologie informatiche nelle attività di perforazione non solo ha aumentato la produttività e diminuito i costi, ma ha anche creato un nuovo tipo di vulnerabilità.

Per i non adetti ai lavori, interessanti soprattutto le prime due pagine, che contengono riflessioni utili per tutto il settore energetico.

Il mercato del GNL nel 2013

GIIGNL - The LNG in 2013Il Groupe International des Importateurs de Gaz Naturel Liquéfié (GIIGNL) ha pubblicato oggi il suo report The LNG Industry in 2013. Si tratta del documento pubblico più ricco di dati sul settore, pubblicato fin dal 2006.

Nel 2013 il mercato del GNL è stato caratterizzato dall’alta domanda proveniente da Giappone e Corea del Sud e dalle difficoltà dei produttori di aumentare l’offerta, soprattutto in Algeria e Angola.

I volumi scambiati (324 Gmc) sono rimasti sostanzialmente ai livelli del 2012, ma il flussi si stanno chiaramente riorientando verso l’Asia (243 Gmc, +6%) e l’America Latina (30 Gmc, +43%). A livello globale, il novero degli stati importatori è salito a 29, con l’apertura del primo rigassificatore in Israele, Malesia e Singapore.

Gli operatori cinesi intanto hanno completato nel 2013 altri 4 terminali, con una capacità complessiva annua di 16 Gmc (su 47 Gmc di totale del paese). A livello globale, 25 terminali sono in costruzione e sono previsti in attività entro il 2015.

Dal lato dell’offerta, si vedranno sviluppi importanti solo dal 2017, quando sono previsti nuovi terminal di liquefazione in Australia, Nord America, Africa Orientale e Russia.

In questo quadro, l’UE continua con la sua crisi: nel 2013 le importazioni dei GNL sono diminuite del 29%, passando da 57 a 40 Gmc, in ulteriore contrazione rispetto agli 82 Gmc del 2011. Questo a fronte di quasi 200 Gmc di capacità annua potenzialmente utilizzabile, concentrata soprattutto in Regno Unito, Spagna, Francia e Italia.

La possibilità di diversificare le importazioni ricorrendo al GNL esisterebbe, ma mancano le interconnessioni tra i mercati. E soprattutto manca la cosa fondamentale: la crescita economica.

GIIGNL - The LNG in 2013 - Flows