Sembra senza fine la crisi dei consumi italiani di gas naturale. Si è appena chiuso il secondo trimestre e i dati di SRG relativi ai primi sei mesi del 2014 parlano chiaro: -15% rispetto allo stesso periodo del 2013, con una riduzione dei consumi di 5,5 Gmc.
Il segno meno compare davanti a tutti i settori della domanda. Nel caso dei consumi industriali, la contrazione è modesta: -2%, con un calo di 0,1 Gmc. Crollo verticale invece per i consumi residenziali, che a causa del clima particolarmente mite perdono 3,6 Gmc, ossia -18%.
Un capitolo a parte per i consumi termoelettrici, che stretti tra la crisi economica e i sussidi alle rinnovabili sembrano bloccati in un crisi senza fine. Rispetto al primo semestre 2013 i consumi si sono infatti ridotti di 3,6 Gmc (-17%), ma se si compara il dato con il 2011, i volumi che mancano all’appello salgono a 5,7 Gmc (-42%).
Nei primi sei mesi del 2014 è sparito dal mercato italiano l’equivalente dell’Austria, per avere un paragone europeo. E tanto per restare in tema di Europa, è forse il caso che si inizi a ragionare di più, prima di mettere mano a nuove avventurose politiche energetiche.