Tasse sulle tasse e altre italiche amenità

Pale eoliche e centrali nucleari spente. In bolletta un conto di 230 euroPannelli solari, pale eoliche, centrali a biomasse, fonti «assimilate» (come gli scarti delle raffinerie), centrali nucleari che non ci sono più, mancette da 250 milioni alle FS e (meraviglia!) tasse sulle tasse e tasse sugli oneri pagati allo Sogin (che è dello Stato!) per smantellare le centrali..

Spassoso (se non fosse tristemente vero!) articolo di Sergio Rizzo sul Corriere: Pale eoliche e centrali nucleari spente. In bolletta un conto di 230 euro.

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Gazprom abbassa i prezzi e aumenta i volumi

Alexander MedvedevGazprom ha rivisto al ribatto le stime del prezzo medio per le forniture di gas naturale ai clienti Ue nel 2013, secondo quanto riportato da Staffetta Quotidiana.

Il prezzo medio per mille metri cubi scenderà così a 370-380 dollari, contro i 402 del 2012.

A più che bilanciare i prezzi più bassi saranno – nelle stime di Gazprom – i maggiori volumi: 151,8 miliardi di metri cubi previsti per il 2013, 13 in più rispetto al 2012. Complessivamente, i ricavi dovrebbero così crescere, passando da 55,8 miliardi di dollari nel 2012 a 56,2-57,7 nel 2013.

Nel primo quadrimestre delle esportazioni russe verso l’UE sono effettivamente aumentare, passando da 51,3 a 54,7 miliardi di metri cubi. Restano tuttavia dubbi sulla consistenza della domanda sui mercati europei, soprattutto viste le non esaltanti prospettive economiche dell’area euro per il secondo semestre.

Malainformazione, targata RAI

TG2 del 30/05/2013 - edizione delle 20:30Lamentarsi dei giornalisti italiani è una pratica diffusa e non sempre motivata. Ci sono però dei casi in cui la professione è svolta con tanta superficialità da diventare malainformazione (tanto più grave quando è fatta dal servizio pubblico).

Un esempio? TG2, 30 maggio 2013, edizione delle 20:30: Energia, da dove arriva quella che consumiamo.

Servizio breve, ma intenso. Comiciamo bene, scoprendo che i consumi energetici nazionali sono in continuo aumento [dato reale: in calo costante dal 2010]: crisi? Quale crisi? Ma fin qui, dettagli.

L’autore passa poi a snocciolare dati con voce suadente: e che dati! Scopriamo così che l’Italia è dipendente dalle importazioni di petrolio per meno del 50% [dato reale 2012: 92%]: Basilicata o Texas?

E il gas? Non è da meno: la dipendenza negli anni Novanta sarebbe stata del 21% [dato reale: 40% circa], per arrivare oggi al 40% [dato reale 2012: 90%]. Nemmeno annettendo la Libia…

E poi? Arriva il momento dei consumi finali… 47% per il “calore di casa e ambiente” [dato reale “usi civili”: 36%] (Siberia?), il 36% per la fantastica categoria “usi quotidiani e industriali” [mi arrendo, non riesco a escogitare un dato di paragone; comunque, l’industria fa il 24%], per poi chiudere con un bel 17% per trasporti (tutti in bici?) [dato reale: 30%].

Si prosegue con le rinnovabili: si parla di una crescita dal 6,8% del 2008 [dato reale: 8,9%] al 17% al 2020, omettendo però di dire che nel 2012 siamo arrivati già al 15%. Vabbeh.

Ma la perla arriva in chiusura: le bollette energetiche sono tra le più care in Europa? La soluzione è semplice: usare lampadine a minore consumo e, soprattutto, consumare meno acqua. Se lo dice lui…

Efficienza energetica ed eccesso di capacità

Consiglio dei Ministri n.6 - 31 Maggio 2013Nei giorni scorsi il Governo italiano ha adottato un decreto legge, che estende e potenzia le norme fiscali e gli standard tecnici a favore della ristrutturazione e dell’efficientamento energetico degli edifici.

Si tratta di una norma che può sicuramente incentivare un uso migliore dell’energia da parte del settore residenziale, ridurre le bollette delle famiglie e smuovere il settore edile, mai come ora in profonda crisi (non si capisce però come mai, se produce tutti questi benefici, il meccanismo di detrazioni non sia reso permanente, anzichè dover aspettare tutti gli anni la primavera per approvare la sua proroga).

Dal punto di vista del sistema Paese, questa scelta di policy può sicuramente ridurre le importazioni energetiche, ridimensionare l’impatto ambientale delle attività umane e accrescere la sicurezza energetica. Essa tende però anche a rendere più urgente affrontare un problema di cui l’industria energetica si sta lamentando da mesi: l’eccesso di capacità, sia nell’elettricità che nel gas.

In un periodo di crescita zero più efficienza energetica significa infatti avere stabilmente meno domanda di energia e quindi prezzi e quantità in calo, come testimoniano le centrali a gas operanti per poche ore al giorno e i gasdotti mezzi vuoti.

Forse, è giunta l’ora di chiedersi se abbia senso ancora per il Paese costruire nuove infrastrutture di adduzione dell’energia e nuove centrali elettriche, indipendentemente dal fatto che siano a rinnovabili o a combustibili fossili.

TAP aumenta la presenza online

Trans Adriatic Pipeline (TAP)La joint-venture TAP ricorre anche all’arma mediatica nelle ultime fasi della sua lotta con il Nabucco West per aggiudicarsi il trasporto del gas azerbaigiano di Shah Deniz.

Nei giorni scorsi due post sono comparsi sul Formiche.net.

Il primo è un post di presentazione del progetto, con cifre e dettagli del progetto e del supposto impatto economico (giusto resta qualche dubbio sul fatto che l’Italia sia effettivamente «ben collegata» alle reti francese e tedesca…).

Il secondo post è invece una breve introduzione al progetto per il grande pubblico fatta da Giamapolo Russo, il contry manager per l’Italia di TAP.

Forse l’opera di comunicazione sarebbe dovuta partire prima, ma per gli standard del dibattito pubblico italiano è già un passo avanti.

GDF Suez entra in Nabucco

GDF Suez to Become Shareholder in NABUCCOLa francese GDF Suez ha acquisito dall’austriaca OMV il 9% della società Nabucco Gas Pipeline International GmbH, creata per progettare e realizzare il gasdotto Nabucco (attualmente, nella variante Nabucco West).

L’azienda austriaca ha così rivenuto parte della quota di RWE rilevata ad aprile, rimanendo però socio di maggioranza relativa (24,33%). Oltre a GDF Suez (9%), fanno parte del consorzio la bulgara BEH, la turca Botas, l’ungherese MOL e la rumena Transgaz (16,67% ciascuna).

L’ingresso dell’operatore francese aumenta le quotazioni del Nabucco West nella competizione con TAP come infrastruttura di trasporto di 10 miliardi di metri cubi di gas azerbaigiano verso la fine del decennio.