Segnalo un interessante articolo di Andrea Prontera dal titolo «La dimensione istituzionale della sicurezza energetica europea: prospettive e limiti dell’external energy governance», pubblicato sul numero 2 del 2014 di Stato e Mercato.
Sia per ragioni ideologiche sia per l’assenza di altre leve, l’azione esterna dell’Unione Europea in campo energetico si concentra tradizionalmente sulla creazione di meccanismi di cooperazione che coinvolgono i Paesi delle regioni circostanti, nel tentativo di proiettare il sistema giuridico ed economico europeo in una fascia di Paesi limitrofi, indispensabili per garantire la stabilità degli approvvigionamenti energetici.
L’articolo ricostruisce sistematicamente le azioni intraprese nell’area del Mar Nero, del Caspio e dell’Asia centrale negli ultimi decenni, cercando di individuare quale sia stato l’effettivo impatto delle politiche europee. Previdibilmente, la conclusione a cui arriva Prontera è che in termini di sicurezza il risultato è stato piuttosto deludente.