La crescente globalizzazione del mercato del petrolio ha prodotto un aumento della ricerca di nuovi giacimenti e dello sfruttamento di quelli esistenti evidenziando, quindi, la necessità di una sicurezza in campo energetico. Molti dei nuovi giacimenti petroliferi si trovano distribuiti in tutto il mondo, ma la maggior parte della produzione continuerà ad essere accentrata in Medio Oriente, il cui contributo complessivo al rifornimento energetico globale si stima in crescita per i prossimi venti anni.
Attualmente circa il 70% dei giacimenti petroliferi noti si trova sul suolo mediorientale. Con la ricerca di nuovi giacimenti si stima che questa percentuale sia destinata a salire, facendo aumentare, al contempo, la fornitura petrolifera complessiva del Medio Oriente al mercato mondiale. Circa il 30% degli 82,1 milioni di barili di greggio prodotti giornalmente nell’intero globo sono di provenienza mediorientale.
La regione del Golfo, in particolare, è il più importante canale di transito petrolifero al mondo, con un passaggio di circa 15,5 milioni di barili al giorno: circa un terzo di tutto il greggio estratto da piattaforme petrolifere. Questa regione, inoltre, esporta circa il 18% della produzione mondiale di gas naturale liquefatto (GPL), con il Qatar leader mondiale nelle esportazioni di GPL. Si calcola che, entro la fine del 2012, il Qatar avrà prodotto 77 milioni di tonnellate di GPL. Circa tre quarti del petrolio prodotto in questa regione è distribuito in Giappone, India, Corea del Sud e Cina. Il restante della produzione è destinato ad Europa e Nord America creando un comune interesse alla sicurezza delle vie di distribuzione, condiviso da produttori e consumatori.
I territori russi e mediorientali insieme continueranno a ospitare circa i tre quarti delle riserve di gas mondiali. Lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi del Mar Caspio, del Nord Africa e dell’America Latina, pur diversificando la produzione energetica, non riuscirà a ridurre, nei prossimi venti anni, l’importanza a livello mondiale dell’area del Golfo. Molti analisti prevedono che, nel periodo successivo ai prossimi venti anni, si assisterà ad un netto aumento della richiesta energetica di Cina e India che potrebbe esser soddisfatta da importazioni dall’area del Golfo e, in misura inferiore, dalla Russia e dal Caspio.
L’accessibilità al greggio, in quantità adeguate e a prezzi ragionevoli, è destinata a rimanere la chiave di volta degli equilibri sulla sicurezza energetica dei prossimi decenni, ma sarà anche accompagnata da una crescente attenzione alle forniture e al trasporto del gas naturale. Si pensi, ad esempio, al gasdotto che attraversando Tunisia e Sicilia permette al gas algerino e libico di raggiungere il resto d’Europa. Il consumo di gas, infatti, è in rapido aumento nell’Europa occidentale e in Asia. Non è perciò una sorpresa che, in queste nazioni, il gas si collochi in una posizione di primo piano riguardo alle questioni connesse alla sicurezza energetica.
Per quanto riguarda il commercio del gas naturale è necessario prendere in debita considerazione che, poiché il gas naturale liquefatto (GNL) viene raffreddato per il trasporto ad una temperatura di meno 162°C, questo deve essere contenuto in imbarcazioni appositamente progettate e dotate di tecnologie avanzate. La sicurezza dei gas terminal e delle rotte di navigazione diventano fattori cruciali sia per i produttori sia per i consumatori. Poiché la metà di tutto il greggio mondiale e la maggior parte del GPL sono trasportati via mare, anche un breve blocco delle forniture di gas e petrolio potrebbe causare un aumento consistente dei prezzi che, potenzialmente, sarebbe in grado di mettere a rischio la crescita economica globale.
Le rotte di trasporto di petrolio e gas nell’area Mediorientale e dal Maghreb verso il Mar Caspio diverranno fattori rilevanti a livello strategico. La sicurezza energetica assumerà sempre più un’importanza cruciale per la sicurezza dei trasporti e del transito attraverso le nazioni, lo stesso dicasi per la sicurezza e la stabilità dei paesi produttori. Per tanto, una delle nuove priorità sulla sicurezza della comunità transatlantica dovrà essere l’impegno a garantire il libero transito e la sicurezza dei rifornimenti energetici fondamentali contro possibili attacchi ed interruzioni.
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Stralcio dedicato alla sicurezza energetica dell’intervento di Franco Frattini al 29° Workshop Internazionale sulla Sicurezza Globale (Roma, 16 luglio 2012).