TAP: arriva l’endorsement di Passera

IU - Energia: il Tap è la soluzione perfettaIl TAP, ormai è noto, è il gasdotto destinato a portare il metano azerbaigiano in Italia, a partire dalla fine di questo decennio. In realtà, di 870 km, solo una manciata saranno quelli in suolo italiano: eppure il movimento del no-a-tutto ha trovato un nuovo spauracchio, declinato in no-TAP.

In generale, tuttavia, il gasdotto ha trovato un silenzioso appoggio nel governo. Forte anche del sostegno europeo, dei vantaggi in termini di diversificazione degli approvvigionamenti e della coerenza con la strategia energetica nazionale, fortemente voluta dall’allora ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera.

E oggi è arrivato un endorsement molto partecipato proprio di Italia Unica, il partito a cui Passera sta lavorando da mesi. Si tratta della prima uscita del partito in tema di energia, nonché la prima presa di posizione forte di un partito a favore dell’infrastruttura, alla ricerca del consenso di quella larga fetta della popolazione che vede ancora con favore lo sviluppo infrastrutturale del Paese.

Speriamo che sia uno spunto per un dibattito politico serio in materia di energia.

Malignità: Italia Unica è stata lanciata dal goffo slogan “io siamo“… leggendo il post sul TAP, si incappa in due perle [tempestivamente ora corrette: ma qui c’è lo screenshot]: un veniale “senza socializzazione dei cosi in bolletta” e un ben più stridente “e non pensiamo a cosa succedesse se anche l’Algeria avesse problemi”. I casi sono due: o nessuno ha riletto il post, o è in atto una guerra alla lingua italiana.

Lo scontro israelo-palestinese e il gas nel bacino del Levante

off-shore-drilling-2In questi giorni sono apparsi alcuni articoli (il Manifesto, il Tempo) in cui si sottolinea che tra le cause dell’attuale intervento militare israeliano nella Striscia di Gaza ci sarebbe anche la volonta di Tel Aviv di impedire che Hamas sfrutti i giacimenti di gas che si trovano di fronte alla sua costa.

L’idea, si sostiene, è che Israele se ne vorrebbe impadronire perchè bisognosa di energia e perchè vorrebbe evitare che Hamas entri in possesso di questa fonte di reddito, con cui potrebbe acquistare armi.

Potrebbe anche darsi. In effetti ci sono giacimenti come quello di Mary-B che si trovano molto vicino al confine con le acque rivendicate dai palestinesi e che sono attualmente in via di sfruttamento da parte israeliana. E potrebbe anche essere che con i proventi del gas Hamas potrebbe comprare dei missili o altro.

Ma ancora una volta è soprendente la pressapochezza di certi giornalisti. In primo luogo, le riserve stimate di Marine 1 e 2, i due giacimenti di fronte a Gaza, sono briciole a confronto di Leviathan e Tamar: 30 Gmc, contro 700 Gmc. Secondo, Leviathan e Tamar sono ben distanti, circa un centinaio di chilometri. Quindi non c’entrano nulla con i giacimenti antistanti Gaza.

In sostanza, gli israeliani hanno già scoperto abbastanza gas per coprire i loro consumi per molti decenni a venire e stanno negoziando con Cipro e i turchi per sfruttare economicamente le riserve del bacino del Levante. La crisi di Gaza mi sembra invece che c’entri poco o niente con il gas, quanto semmai con il timore israeliano di un riavvicinamento tra Hamas e Al-Fatah.

Europa e approvvigionamenti di gas: scenario al 2025

ISPI/Prometeia - Europa e approvvigionamenti di gas: alcuni possibili scenari per il prossimo decennioÈ stato pubblicato l’approfondimento Europa e approvvigionamenti di gas: alcuni possibili scenari per il prossimo decennio, realizzato da ISPI e Prometeia come parte del Rapporto di previsione (luglio 2014) di Prometeia.

Il rapporto traccia uno scenario di riferimento al 2025, rispetto al quale sono poi ipotizzate alcune variazioni in funzione dell’inasprimento dei rapporti russo-ucraini o di un’inattesa evoluzione tecnologica.

Nello scenario di riferimento, la domanda di gas naturale dei Paesi Ue arriverà fino a 500 Gmc (+38), con produzione in calo a 135 Gmc (-21) e importazioni in aumento a 365 Gmc (+59).

I principali fornitori saranno la Russia (150 Gmc), la Norvegia (100), il Qatar (50, via GNL) e l’Algeria (30). Altre importazioni via tubo arriveranno a 18 Gmc, mentre quelle via metaniera a 17.


ISPI/Prometeia - Bilancio gas naturale Ue: scenario di riferimentoISPI/Prometeia - La mappa degli approvvigionamenti (bcm)


Oltre la Crimea. Russia contro Europa?

Aldo Ferrari - Oltre la Crimea. Russia contro Europa? «La crisi dell’Ucraina che, dopo l’annessione della Crimea alla Russia, è continuata nelle regioni orientali del Paese, ha profondamente modificato la posizione di Mosca nello scenario internazionale.

La Russia deve ora affrontare una crisi dei suoi rapporti con l’Occidente ancora più grave di quella seguita alla guerra con la Georgia dell’agosto 2008, che pure aveva indotto molti osservatori a parlare con eccessiva precipitazione di “nuova guerra fredda”.

Un nuovo ebook ISPI affronta i temi centrali della odierna situazione russa, tanto nella sfera interna quanto in quella esterna, cercando di comprendere e indagare le ragioni profonde delle difficoltà di un rapporto quello tra Russia ed Europa, o per generalizzare tra Russia e Occidente, che permangono anche venticinque anni dopo la caduta dell’ex Unione Sovietica».

Il volume è scaricabile gratuitamente qui e contiene anche un mio breve saggio dal titolo «Europa-Russia: una convivenza energetica».

IEA: la sicurezza energetica dei Paesi membri

IEA - Energy Supply Security: The Emergency Response of IEA Countries - 2014 EditionCome riportato da SQ, l’Agenzia internazionale per l’energia ha pubblicato dell’edizione 2014 dell’Energy Supply Security: The Emergency Response of IEA Countries.

Si tratta di un report di oltre 600 pagine che che ricostruisce le politiche di risposta alle emergenze in materia di approvvigionamento di gas e petrolio dei Paesi membri e di alcuni Paesi chiave (Cile, Cina, India e ASEAN).

Naturalmente, è disponibile anche una scheda dedicata all’Italia, scaricabile qui. La scheda ricostruisce brevemente la struttura e l’evoluzione del settore petrolifero e di quello del gas dal 1973 a oggi, illustrando poi le misure di emergenza previste dalla legge e le strutture governative preposte.

Nel complesso, il sistema sembra disporre degli strumenti adeguati a far fronte ad eventuali emergenze, anche se la futura riduzione della capacità di raffinazione potrebbe rappresentare un problema.


Le infrastrutture petrolifere italiane (© IEA)Le infrastrutture del gas in Italia (© IEA)


L’azione esterna dell’UE in campo energetico

GR:EEN - Geopolitical, market-oriented and normative approaches in the EU’s external energy action È stata pubblicata l’uscita di luglio della newsletter del progetto GR:EEN, dedicata a Geopolitical, market-oriented and normative approaches in the EU’s external energy action.
Segnalo in particolare tre articoli: