Segnalo anche io il report di Iana Dreyer e Gerald Stangdal titolo Energy moves and power shifts: EU foreign policy and global energy security, pubblicato dall’EU Institute for Security Studies.
Analisi dettagliata e interessante, incentrata sulla proposta di sei priorità d’azione per l’UE in materia di sicurezza energetica:
- migliorare gli approcci multilaterali a livello globale (risposta pragmatica al declino relativo);
- puntare ad accordi vincolanti con la Russia sulla reciprocità degli investimenti (quantomai attuale, data la perdurante instabilità ucraina);
- cooperare con Stati Uniti e Giappone per l’apertura dei mercati energetici e per gli investimenti (in fondo, continuano ad essere sistemi economici più simili a noi);
- dialogare e cooperare con la Cina, anche per influenza gli altri Paesi in fase di industrializzazione (necessario);
- lavorare sul contenimento della domanda di fossili, sfruttando anche le politiche ambientali (che comunque offrono un pretesto);
- gestire i rapporti coi fornitori, focalizzandosi su produttori più vicini (toh, vuoi vedere che la geografia conta ancora?)
Parecchi spunti: consiglio davvero la lettura, almeno dell’executive summary.