Segnalo la pubblicazione da parte di Assoelettrica dei dati relativi all’andamento del settore elettrico in Italia nel 2013. Si tratta di un lavoro particolarmente utile di riordino dei dati disponibili attraverso le diverse fonti.
I consumi elettrici nel 2013 sono diminuiti del 3,4% rispetto al 2012, attestandosi a 296.852 GWh. La produzione elettrica è stata di 277.380 GWh (-3,6%), di cui 1.734 GWh destinati ai pompaggi. La differenza è stata coperta grazie alle importazioni, soprattutto da Francia e Svizzera, tendenzialmente stabili.
Guardando alla composizione della produzione, è andata molto bene la generazione da rinnovabili (108.894 GWh). Torna soprattutto a crescere l’idroelettrico (50.781 GWh, +22,9%), seguito dal fotovoltaico (22.146 GWh, +18,9%), dalle biomasse (15.777 GWh, +34,6%), dall’eolico (14.886 GWh, +11,6%) e dalla geotermia (5.305 GWh, +1%).
Male invece la generazione da fossili (166.751 GWh), soprattutto il gas naturale (104.151 GWh, -15,3%), che in termini assoluti si contrae da solo in misura analoga a tutto l’aumento delle rinnovabili (-18.813 GWh). Segno negativo anche per il carbone (41.089 GWh, -6,2%) e per gli oli combustibili e gli altri fossili (21.511 GWh, -25,4%).
La debolezza della domanda ha spinto verso il basso i prezzi, ma praticamente senza benefici per le bollette, visto che i costi di rete sono aumentati, soprattutto a causa dell’impatto delle rinnovabili sussidiate. Che hanno assorbito sempre più soldi: 11,2 miliardi di euro nel 2013, ben 1,6 miliardi in più rispetto al 2012. Il solo aumento è stato quindi pari a quasi quattro mini-IMU, con buona pace degli italiani.