Interessante analisi di Stefano Casertano su Linkiesta, che spiega (amari) numeri alla mano quanto lo Stato si mette in tasca alla pompa: il 60%, davvero troppo.
Premesso che tassare selvaggiamente la benzina potrebbe – sottolineo, potrebbe – essere uno strumento di una politica economica volta alla riduzione della dipendenza dalle importazioni di greggio e di derivati, via aumento di efficienza (veicoli che consumano meno) e via sostituzione tecnologica (veicoli che consumano altro, come quelli elettrici). Ma pensarlo vorrebbe dire credere che ci sia una strategia – i più audaci potrebbero chiamarne un pezzo “politica industriale” – e francamente credo sia azzardato.
Resta l’altra questione, più spinosa e dal sapore più italico: perché se non si tassa la benzina, occorre tassare qualcos’altro o ridurre la spesa pubblica. Eresie allo stato puro, con le amministrative alle porte, le nazionali all’orizzonte e poco coraggio nella classe politica. In altre parole, teniamoci la benzina a 1,8 €, sperando che non vada a 2.