La storia dell’Azerbaigian è da sempre collegata alle ricche ricchezze del suo sottosuolo: dagli adoratori dei fuochi eterni fino al boom petrolifero di fine Ottocento, dal contributo determinante allo sforzo bellico sovietico fino alla ritrovata indipendenza.
Il settore petrolifero è anche alla base dello sviluppo economico dell’Azerbaigian indipendente. Dopo la decisione strategica degli anni Novanta di aprire le riserve del Caspio alle compagnie internazionali, l’Azerbaigian ha raccolto i ricchi divivendi delle esportazioni, divendando il Paese più ricco del Caucaso e creando un fondo sovrano da 34 miliardi di dollari.
L’Azerbaigian è però anche un Paese dalla difficile geografia: privo di accessi al mare aperto, dipende dai Paesi confinanti per raggiungere i mercati internazionali. Intorno a questa priorità si è sviluppata la politica estera del Paese negli ultimi due decenni, dalla costruzione dell’oleodotto BTC fino al progetto dei gasdotti TANAP e TAP, destinato a portare il gas naturale fino all’Italia.
Il volume ricostruisce la storia del settore energetico azerbaigiano (capitolo 1, di Carlo Frappi), analizza gli attuali sviluppi economici e infrastrutturali (capitolo 2, di Matteo Verda) e affronta infine l’evoluzione dei rapporti coi Paesi e le istituzioni europei (capitolo 3, a quattro mani). Il lavoro comprende una prefazione di un testimone d’eccezione, Massimo Nicolazzi.
Disponibili per il download dal sito dell’editore:
Carlo Frappi e Matteo Verda
Azerbaigian, energia per l’Europa. Storia, economia e geopolitica degli idrocarburi del Caspio
Egea, 2013, 168 pp.
ISBN/EAN: 978-88-23844-124 (cartaceo)
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